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Padova consegna il sigillo della città all’ex prefetto indagato. FdI: «Una cerimonia poco opportuna»

Oggi, giovedì 26 settembre, l’ex prefetto Francesco Messina lascerà Padova con il sigillo della città. A consegnarglielo sarà il sindaco Sergio Giordani, davanti alle autorità padovane, in un incontro di saluto in programma a mezzogiorno a Palazzo Moroni.

Una formula e una prassi di cortesia istituzionale che oggi però potrebbero causare qualche imbarazzo vista l’inchiesta aperta dalla Procura proprio sull’ex prefetto Messina, tuttora indagato per peculato. Un’inchiesta, avviata alcuni mesi fa, relativa all’utilizzo improprio di autisti e mezzi di servizio per viaggi e trasferte non istituzionali.

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Fratelli d’Italia

Non mancano però le voci critiche: «A volte sarebbe il caso di porre un freno al presenzialismo selettivo del sindaco Giordani – sostiene il capogruppo di Fratelli d’Italia Matteo Cavatton – Lui va ovunque, tranne che in consiglio comunale, evitando momenti istituzionali che possono risultare imbarazzanti per tutte le parti coinvolte. L’ex prefetto non ha di certo alcuna responsabilità in proposito, trattandosi di una cerimonia di saluto organizzata dall’amministrazione comunale e a lui auguro un tempestivo e totale proscioglimento dalle accuse che gli vengono mosse. Sono da sempre un garantista: tutti sono e restano innocenti fino a definitiva ed inappellabile prova contraria. Però non è stata adeguatamente valutata l’opportunità politica di omaggiarne il servizio con un apposito saluto istituzionale a Palazzo Moroni. Se non altro si svolgerà nella sala del consiglio, così almeno il primo cittadino dovrà farci finalmente un saluto».

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L’amministrazione comunale

Nessuna replica ufficiale dell’amministrazione, solo l’osservazione che non svolgere una rituale consegna del sigillo, come quella prevista oggi per Messina, significherebbe entrare nel merito di un’indagine ancora agli albori e che, come tutti i procedimenti giudiziari in Italia, dovrà passare vari livelli fino ai canonici tre gradi di giudizio.

Tutti i prefetti che hanno prestato il loro servizio in città, così come i questori e gli altri vertici delle forze dell’ordine, hanno ricevuto a fine mandato il sigillo della città. Escludere Messina sarebbe sembrato un segnale di condanna – fanno sapere dal Comune – mentre procedere con le formalità significa lasciare che la giustizia faccia il suo corso.

Probabilmente il saluto di oggi a Messina non sarà commosso come quelli ad altri suoi predecessori, che durante le rispettive cerimonie di addio hanno usato parole di grande dispiacere nel lasciare la città.

Prefetto dal luglio 2023

Francesco Messina è stato prefetto di Padova poco più di un anno, dal 3 luglio 2023 fino allo scorso martedì 17 settembre, quando il consiglio dei ministri ha deciso di trasferirlo, riportandolo nella Capitale e mettendolo a disposizione, con incarico in materia di prevenzione amministrativa antimafia a Roma. Il giorno dopo è trapelata poi la notizia dell’inchiesta.

Al suo posto a Palazzo Santo Stefano arriverà da inizio ottobre Giuseppe Forlenza, che ha appena chiuso l’esperienza come prefetto di Bergamo. Forlenza è nato nel 1964 a Contursi Terme, in provincia di Salerno. Laureato in Giurisprudenza, è stato vicecapo di gabinetto ad Alessandria e a Potenza e poi viceprefetto di Campobasso e di Salerno. Nel 2020 diventa prefetto di Rimini prima di arrivare, nel 2022, nella città orobica.

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