«Insulti misogini alle due assessore», scintille in consiglio comunale a Castelfranco
Una assessora «che fa di sì con la testa come i cagnolini sul lunotto delle macchine», l’altra che risponde «con spocchia»: non sono passati inosservati due “incisi” destinati rispettivamente alla vicesindaco Marica Galante e all’assessore alla Cultura Roberta Garbuio da parte di Sebastiano Sartoretto, capogruppo della coalizione di centrosinistra Castelfranco Merita, durante le fasi finali della votazione del documento unico di programmazione, nel consiglio comunale di mercoledì che si è protratto fino alle due di notte.
In passato le “sfuriate” di Sartoretto erano state anche più incisive, ma stavolta evidentemente hanno lasciato il segno ravvisandole come epiteti misogini.
Le parole di Sartoretto sono state subito stigmatizzate dal sindaco: «Ho condannato senza se e senza ma queste esternazioni - dichiara Stefano Marcon - di cui mi aspetterei le scuse pubbliche perlomeno, sia dal consigliere che dal partito che rappresenta, visto che le dimissioni sono solo capaci di chiederle e sicuramente non di darle ed il tutto avviene nell’assordante silenzio dei gruppi di opposizione. Ritengo poi particolarmente grave questi comportamenti riservati peraltro a donne». Oggetti del contendere la gestione del mercato e l’utilizzo di Palazzo Soranzo Novello, circa i quali Sartoretto ha accusato le due assessore di non dare risposte soddisfacenti.
«Non è la prima volta - dichiara Marica Galante, che ha il referato delle attività produttive - in cui il consiglio comunale si apre a momenti di confronto accesi. Ma questo non deve oltrepassare il limite con offese dirette e personali. Riferirsi con quel paragone non lo accetto come non accetto il riferimento ad una caratura definita bassa. Non lo accetto come persona, non lo accetto come donna».
Aggiunge l’assessore Roberta Garbuio: «Ho sempre avuto massimo rispetto delle istituzioni e dei consiglieri in particolare, mai mi sono permessa di rivolgere accuse o giudizi. Da amministratore e anche donna, tema tanto caro alla sinistra, che cerca di fare il meglio per la città, sentirsi dire che “non capisce niente come al solito”, che tengo un comportamento spocchioso quando riporto circostanze oggettive e veritiere, non lo posso accettare. Ed è ancora più inaccettabile se queste tristi uscite arrivano da chi accusa gli altri e in particolar modo cittadini afferenti a partiti diversi dal proprio, di utilizzare “toni fascisti”, quando a mio avviso questi toni li adotta esclusivamente il consigliere Sartoretto».
Ma per Sartoretto il caso sollevato è solo fumo negli occhi: «Non ho detto nulla di offensivo, ho solo risposto al modo arrogante e poco rispettoso verso l’intero consiglio comunale da parte delle due assessore. Quello che invece ha dato fastidio al sindaco e giunta è quanto è emerso in consiglio sia relativamente al crollo dei soffitti nella piscina e sia all’ennesima esondazione dell’Avenale. Sono questi i fatti che attestano l’incapacità e l’inadegutezza di questo sindaco e di questa giunta. Sono loro che devono chiedere scusa ai cittadini di Castelfranco. Quando Marcon e le assessore parlano di riferimenti sessisti per le parole che ho usato dimostrano la loro totale e assoluta mala fede e il tentativo di spostare l’attenzione sulle suggestioni anziché sui fatti».