A Trieste nuovi investimenti nel futuro di piazza Libertà. Entro l’anno l'apertura del Befed
Nella difficile piazza della Libertà, punto di riferimento per i migranti che arrivano della rotta balcanica, piovono milioni di investimenti privati, più che su altre piazze, magari all’apparenza più scintillanti.
I cantieri sono evidenti. Di quello imponente su palazzo Kalister è già stato svelato il progetto. Mentre in questi giorni, complice una nuova insegna apparsa su palazzo Miller & Aschholz, quello all’angolo tra via Cellini e via Sant’Anastasio, si scoprono i programmi e gli investimenti piovuti su quell’immobile progettato nel 1878 dall’architetto Giuseppe Bruni, e in passato sede del consolato del Venezuela e dei magazzini dell’Industria cinematografica italiana, di Fox Afailm e Paramount.
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Da pochi giorni l’insegna Befed rivela che è in atto un rilancio anche dal punto di vista commerciale del palazzo. L’intero immobile di quattro piani, che abbraccia quell’angolo della piazza, in precedenza era di proprietà della Harpo spa, la società nata nel 1999 dalla fusione di Seic e Sandtex. Nel 2015 a rilevarlo è stata la Zanette Group, la spa di Vigonovo di Fontanafredda (Pordenone) che fa riferimento alla famiglia Zanette di Sacile e che a Trieste ha già fatto arrivare decine di milioni di investimenti.
Palazzo Miller & Aschholz è stato già sottoposto a un intervento da 1,5 milione di euro, che ha previsto la sistemazione del tetto, il rifacimento delle facciate e la realizzazione di dieci piccoli appartamenti che sono a servizio delle tre residenze per anziani presenti in locazione nello stesso edificio.
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Al piano terra sono in arrivo altre novità. Accanto all’ex Hotel Impero – oggi B&B Hotel – sta procedendo a pieno ritmo il cantiere che sta accorpando tre fori commerciali: quello che ospitava il buffet Impero, un secondo che su via Cellini vedeva operativo un bar e infine gli spazi un tempo destinati a un’agenzia della Banca Commerciale Italiana.
Si sta lavorando – a seguire il progetto è lo studio triestino Artec – a un foro commerciale da 400 metri quadrati che entro la fine dell’anno aprirà appunto con l’insegna Befed. Il locale proporrà una formula che i triestini hanno già imparato a conoscere a Barcola, negli spazi dell’ex Machiavelli, prima che la famiglia Maracich decidesse di far rivivere negli stessi spazi la storica insegna Big Ben Pub.
Il gruppo Zanette, come dicevamo, non è nuovo a investimenti immobiliari su Trieste. Cinque anni fa per 10 milioni di euro aveva già rilevato il palazzo del Genio civile in via del Teatro romano, per chiudere poi anche l’acquisto dell’ex magazzini del sale in androna Campo Marzio, dove è attiva una palestra.
Tornando a piazza della Libertà, servirà attendere indicativamente gli inizi del 2026 per vedere accese a palazzo Kalister le luci dell’albergo da 104 stanze a marchio Ihg hotels & resorts. Quell’angolo, comunque, sta già cambiando volto.
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L’altro investimento milionario riguarda l’estremo opposto della piazza, ed è quello che si appresta a fare l’austriaca Schwarzer Felsen Immobilien Gmbh con l’acquisizione e poi con la completa ristrutturazione del Silos. L’appuntamento di fronte al notaio per la firma del contratto definitivo di compravendita, che doveva essere siglato entro la fine del mese di settembre, è slittato di qualche settimana.
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In via Flavio Gioia – a breve oggetto nella parte iniziale di un intervento di riqualificazione da parte del Comune – è stato inoltre appena inaugurato il nuovo parcheggio realizzato dagli austriaci della Pvv Parking. Un altro investimento, un altro tassello verso il rilancio anche a livello economico dell’area. —
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