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Trasporto pubblico, ancora disagi: il prefetto convoca il tavolo con Dolomitibus

Dolomitibus sarà chiamata al tavolo della Prefettura. Lo anticipa il prefetto di Belluno, Antonello Roccoberton che ieri mattina ha incontrato gli esponenti dell’associazione Giovani&Futuro, Luca Frescura e Thomas Menia Corbanese (sindaco di Danta di Cadore) che hanno esposto i disservizi registrati in queste settimane da parte degli utenti del trasporto pubblico locale.

«Alla luce di alcuni disagi che ci sono stati segnalati e che abbiamo girato anche alla società, avevamo in animo di convocare un tavolo di confronto con Dolomitibus sulla situazione del trasporto. E l’incontro con l’associazione oggi (ieri per chi legge, ndr) non fa che confermare la necessità di questo confronto».

Una situazione che il presidente Frescura e il suo vice Menia Corbanese chiedono possa essere risolta una volta per tutte. «Quello che abbiamo chiesto al prefetto è che si giunga a mettere un punto. vorremo che Dolomitibus ci dicesse chiaramente se tutto sarà sistemato come si deve o se si andrà avanti ancora così, con l’85,2% dei 300 utenti da noi intervistati con un questionario che si è detto per niente soddisfatto del servizio di Tpl», esordisce Frescura precisando ancora che «il 90% dei nostri intervistati ha dichiarato di aver fatto tardi a scuola, al lavoro o ad altri appuntamenti a causa del servizio di Tpl».

Per l’associazione Giovani&Futuro è venuto il momento di dire basta «alle pacche sulle spalle, alle richieste di pazienza: ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e la società deve dirci se la situazione sarà migliorata».

Ad essere criticato è anche il costo dell’abbonamento «quei 350 euro che per l’83% dei partecipanti alla nostra indagine non è coerente col servizio offerto. Qui stiamo parlando infatti di disservizi che vanno ad intaccare il diritto allo studio, al lavoro, alla salute. Perchè oltre al costo dell’abbonamento, molte persone devono aggiungerci il costo di non essere arrivati a scuola o al lavoro, o di aver dovuto chiedere un permesso dal lavoro per andare a prendere i figli rimasti a piedi».

L’associazione precisa anche di aver raccolto diverse testimonianze di persone che non sono riuscite ad arrivare all’ospedale « a causa di questo sistema di trasporto».

Giovani&Futuro non nasconde però che alcune criticità segnalate a Dolomitibus in queste settimane sono state superate. «Ad esempio a Laggio la corriera non era prevista di sabato per cui il primo sabato di scuola i ragazzi sono rimasti a piedi e hanno dovuto chiamare i genitori per farsi venire a prendere. Dopo qualche giorno la corsa è stata inserita. Quindi bene, ma sono molti altri i problemi».

Per il presidente e il vicepresidente dell’associazione un’altra criticità è rappresentata dai mezzi spesso troppo affollati, «con gente che si sente male, che fa le acrobazie per riuscire ad entrare sul mezzo. Una cosa del genere non è possibile, servono più corriere a disposizione. Perchè il sovraffollamento è uno dei disagi maggiori per gli utenti, sia della scuola che del lavoro, insieme anche al fatto che le coincidenze sono mal tarate se un mezzo in arrivo vede partire per poche manciate di minuti l’autobus della coincidenza», sottolineano ancora Frescura e Menia Corbanese.

Giovani&Futuro chiedono quindi alla società «un piano serio. Basta fare propaganda sulla pelle dei cittadini. Chiediamo alla politica di destra e sinistra che il problema va risolto e la politica deve assumersi le sue responsabilità». «Noi non siamo qui per chiedere l’azzeramento dei vertici della società di trasporto anche perchè giocare a fare lo scaricabarile oggi non porterebbe da nessuna parte. Chi è nei posti di comando dimostri che la sua posizione è consona alle sue competenze e capacità e risolva la situazione», sottolinea il vicepresidente Menia Corbanese.

«Noi siamo convinti che si può lavorare e trovare delle soluzioni fattibili, e quindi ogni soggetto interessato deve fare la sua parte al di là degli schieramenti politici».

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