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Ius Scholae, maggioranza spaccata: Feltre ha votato l’integrazione

Sorpresa in consiglio comunale a Feltre: la maggioranza di centrodestra si divide e l’ordine del giorno presentato di gruppi di minoranza di centrosinistra – Partito Democratico, Cittadinanza e partecipazione, Idea per Feltre e Sinistra feltrina – sullo Ius Scholae passa.

Ai sei voti di centrosinistra si sono infatti aggiunti quelli dei consiglieri Spada e Slongo, che hanno votato la mozione che chiedeva per l’appunto al Parlamento di rivedere la legge sulla cittadinanza abbassando i tempi di attesa.

La sindaca Fusaro si è astenuta sul provvedimento così come i rappresentanti dell’area di Forza Italia (Meneguz e Trento). I contrari alla mozione sono stati soltanto quattro: Alberto Titton e Denis Zatta di Fratelli d’Italia, Alberto Vettoretto della Lega e Ilenia Baldissera (civica di centro destra).

Feltre: la prima tappa

Il Partito Democratico bellunese aveva annunciato degli ordini del giorno nei vari consigli comunali della Provincia. Il primo è stato disuccso a Feltre, mentre lunedì 30 settembre toccherà a Belluno.

«Come gruppi di opposizione a Feltre abbiamo fortemente voluto portare questa mozione in consiglio perché riteniamo che sia fondamentale che il parlamento arrivi quanto prima a modificare la vigente legge che regolamenta il conferimento della cittadinanza italiana», dichiara Carla Cassol, prima firmataria del documento che aggiunge: «Siamo molto contenti che la mozione sia passata (grazie anche al voto favorevole di due consiglieri di maggioranza) e che ora la sindaca Fusaro abbia il mandato di impegnarsi a sostenere un cambio della legge che vada nella direzione di semplificare e velocizzare i tempi entro i quali i ragazzi stranieri di seconda generazione possano chiedere la cittadinanza italiana».

«Questi ragazzi sono più dell'11% del totale degli studenti, e oltre il 64% di loro è nato in Italia. Frequentano gli stessi luoghi dei loro coetanei italiani, fanno le medesime esperienze, studiano le stesse materie e, soprattutto, si sentono italiani. Far aspettare loro più di vent’anni per renderli a tutti gli effetti cittadini del nostro Paese è una grandissima ingiustizia».

Ora sotto con Belluno

«La proposta che stiamo portando assieme agli altri partiti e gruppi di centro sinistra in tutta la provincia non è, ovviamente, l’idea di cittadinanza che vorremmo. Noi crediamo che servano riforme ancora più radicali dello Ius Scholae, come per esempio lo Ius Soli», dichiara Alessandro Del Bianco, segretario provinciale del Partito Democratico oltre che consigliere a Feltre. «Tuttavia vorremmo cercare di dare un segnale più forte e trasversale possibile, che vada anche al di là delle appartenenze politiche e, sapendo che sul tema vi sono sensibilità diverse, ci teniamo a sottoporre ai consigli comunali questa misura che può essere considerata una sorta di proposta di mediazione. Viviamo in un territorio che ha un forte bisogno di integrazione e se la gran parte dei nostri rappresentanti territoriali si trovasse d’accordo su una proposta che punta in ogni caso ad abbassare i tempi di attesa per avere la cittadinanza, sarebbe una questione significativa e un segnale importante da mandare a Roma.”.

Dopo Feltre l’ordine del giorno sarà discusso lunedì a Belluno e, visto l’inatteso esito feltrino, è lecito attendersi delle sorprese anche nel Comune capoluogo. Molto probabile, per non dire certo, il voto contrario dei consiglieri di Fratelli d’Italia e della Lega, ma sarà da vedere come si comporteranno sul tema i consiglieri di Forza Italia e quelli che sono espressione delle liste civiche legate al sindaco - che a Feltre hanno fatto la differenza – e lo stesso sindaco Oscar De Pellegrin: «Auspichiamo che quanto successo a Feltre possa ripetersi anche a Belluno lunedì», dichiara Claudia Bettiol, capogruppo del Pd a Palazzo Rosso e prima firmataria dell’odg che sarà presentato in accordo con tutte le opposizioni. «L’integrazione degli stranieri, in particolare dei giovani, deve essere un obiettivo di tutti, tanto più in un territorio come il nostro che va spopolandosi. Semplificare le pratiche per l’ottenimento della cittadinanza può essere sicuramente una strada efficace. Ad oggi una persona senza senza cittadinanza non può accedere a nessun concorso pubblico e anche da noi ci sono tanti giovani che hanno completato anche più di un ciclo scolastico che si trovano senza questo prerequisito. Crediamo opportuno che anche dal Comune Capoluogo arrivi, in questo senso, un segnale forte».

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