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Dilaniata una manza in un allevamento, scatta anche in pianura l’allarme lupi

TORRE DE’ NEGRI. È stata probabilmente sbranata da un lupo una manza che si trovava all’interno di un allevamento di bovino. I proprietari hanno immediatamente avvertito il servizio veterinario di Ats che ha confermato, in base ai primi accertamenti, che l’animale è stato vittima di un predatore. L’episodio è avvenuto l’altra notte e il ritrovamento risale alle prime ore della mattinata, quando i titolari hanno trovato il corpo della manza dilaniato.

«Non abbiamo mai visto lupi in zona, ma solo cinghiali», dicono i cittadini. Il Comune sta cercando di verificare, grazie ad alcune telecamere, la loro presenza in questa parte della Bassa. Lupi che vengono ormai avvistati anche in pianura, attratti dai tanti cinghiali e caprioli.

«Ne sono stati avvistati anche nel Lodigiano, nella Bassa, ad esempio a Chignolo, a San Cipriano - dice Alberto Meriggi, zoologo e docente del Dipartimento di Scienza della terra e dell’ambiente dell’università -. Si tengono lontani dai centri urbani, ma vanno in cerca di nuovi territori e, se trovano le condizioni adatte, possono riprodursi e dare origine a un nuovo branco, come era avvenuto a Lungavilla. A Somaglia (Lodi) si riproducono da tre anni, nel parco del Ticino da quest’anno. Utilizzano la fascia dei boschi, seguendo il corridoio ecologico, per muoversi dalle Alpi agli Appennini e viceversa. Hanno anche trovato la via per raggiungere l’Est, dove vive la popolazione balcanica di questa specie».

Recentemente è nata una cucciolata di lupi nel parco del Ticino, nella zona tra il Magentino e il Pavese. La presenza dei lupi nel parco c'era da tempo, ma la riproduzione, con quattro cuccioli avvistati, è una novità.

Il direttore Claudio De Paola aveva parlato di «segno tangibile dell’intenso lavoro condotto in 50 anni per contribuire alla conservazione della natura». «Solo ora c’è stata la conferma del primo evento di riproduzione – aveva spiegato -. I boschi del Ticino rappresentano un corridoio ecologico importante e da alcuni anni è stato scelto dal lupo come via di transito fra Appennini e Alpi. Ora c’è un’ulteriore novità, l’evidenza di una coppia e di una cucciolata. La presenza di prede selvatiche e di aree con ambienti boschivi ben conservati e poco disturbati ha contribuito a questo ritorno». —

Stefania Prato

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