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Gli “Uomini Ragno” sui tornanti del San Boldo: arrampicati in parete per fermare le frane

La strada 635 del San Boldo, che collega la Vallata Trevigiana con la Valbelluna, rimarrà chiusa fino a fine ottobre, anziché sino al 2 ottobre, come era stato previsto inizialmente. Gli “Uomini Ragno” che si stanno arrampicando sulle rocce hanno infatti individuato nuove problematiche, come fessure che rilasciano sassi in caduta libera sull’asfalto sottostante. I “ragni” sono oggi Ivo Gabenz, Luca Dal Ben e Mauro Laner, tre rocciatori-disgaggiatori della ditta Alta Quota di Cavalese. La Provincia di Treviso ha affidato loro la messa in sicurezza della parete, da cui era caduto un grosso masso che aveva sfondato il cofano di un’auto senza colpire l’autista.

Interventi di messa in sicurezza

«Ci siamo arrampicati a 150 metri d’altezza, con corde lunghe un chilometro – raccontano i rocciatori –. Prima abbiamo tagliato il bosco per evidenziare i materiali a rischio caduta. Poi abbiamo perforato le pareti per installare le barriere paramassi. Ma abbiamo scoperto che tra i 70 e gli 80 metri sopra di noi ci sono delle aperture di roccia e c’è pure un dietro parecchio voluminoso che potrebbe muoversi e va assicurato alla montagna».

Barriere paramassi e prove di carico

I lavori comprendono la costruzione di barriere paramassi, con il trasporto dei materiali da parte dell’elicottero. Le barriere, realizzate in acciaio, sono alte 5 metri e lunghe 60 metri e sono in grado di trattenere fino a 30 tonnellate di materiali. A fine lavori verranno effettuate prove di carico, con l’uso di cavalletti e tiranti, tutto materiale portato dall’elicottero.

«La vita da ragni, in queste condizioni, è estremamente pericolosa. Siamo sempre imbragati, operiamo col casco e ogni altra precauzione. Sotto di noi c’è ovviamente il vuoto», raccontano i rocciatori. Il cantiere si apre alle 8 e prosegue fino alle 18. La strada è sbarrata a Tovena e sul Passo San Boldo. «Purtroppo dobbiamo denunciare la presenza di irresponsabili, ovvero di ciclisti che transitano nonostante la chiusura. Proprio stamani abbiamo urlato a un corridore che scendeva a 100 km/h mentre cadevano piccoli sassi. Noi lavoriamo in pochi – oggi 3, la prossima settimana in 5 – considerando la delicatezza del cantiere».

Divieto di transito e chiusura per lavori

Il divieto di transito è in vigore dalle ore 8 alle 18, escludendo i sabati e i giorni festivi. Il tratto di strada interessato dalla chiusura è noto per essere particolarmente trafficato, soprattutto dai pendolari: quelli trevigiani diretti verso le industrie di Borgo Valbelluna, e quelli bellunesi che operano nelle aziende della pedemontana vittoriese. «La chiusura si rende necessaria per consentire interventi di disgaggio e di creazione di nuovi ancoraggi, lavori indispensabili per prevenire potenziali frane o cedimenti del terreno lungo la strada», ha spiegato la Provincia di Treviso.

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