Confindustria Alto Adriatico: modello Fvg per il capitale umano delle aziende
«La Germania della Cancelliera Angela Merkel ha realizzato oltre 10 anni fa una politica di integrazione sociale dei migranti economici. Iniziative come il progetto Ghana servono al nostro Paese e al sistema industriale. Dobbiamo fare presto perchè ne abbiamo bisogno per aumentare la produttività»: il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, ospite dell'assemblea generale di Confindustria Alto Adriatico a Grado, chiede al governo «un atto di responsabilità» e indica l’Academy creata in Ghana dal presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti come un modello che «va rafforzato nel Paese» e non a caso inserito nel suo programma confindustriale. «Abbiamo formato in Africa giovani destinati a funzioni sartoriali, come i saldatori delle navi. I ragazzi del Ghana sono arrivati qui con un contratto di lavoro in tasca e con la disponibilità di una abitazione: in 250 sono già pronti a lavorare nelle nostre aziende dopo avere appreso molto bene l’italiano», ha spiegato Agrusti raccontando la storia della scuola visitata anche dal presidente Mattarella.
Un metodo di integrazione di cui ha parlato anche il governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga per il quale «il progetto rappresenta una grande opportunità per le imprese e un modello virtuoso di immigrazione non subìta ma controllata e rispettosa dei diritti delle persone che andrà sviluppata a livello nazionale». Il rovescio della medaglia però è il distacco dei nostri giovani verso il lavoro in fabbrica. Come vincere questa resistenza? Il leader di Confindustria Emanuele Orsini ricorda che in Italia ci sono 2 milioni di giovani Neet (non studiano e non lavorano): «Dobbiamo dire loro che sono parte del nostro patrimonio e dobbiamo fare in modo che si sentano parte del progetto Paese». C’è chi spiega la disaffezione dei giovani verso il lavoro in azienda con una stagnazione dei salari che per Orsini non c’è: «Confindustria rappresenta 4,5 milioni di lavoratori su 20 milioni ed è logico che se il settore pubblico non incrementa lo stipendio da vent'anni la media ovviamente cala». Sullo sfondo c’è una crisi demografica che deve fare i conti con la scarsità di risorse per governarla, ciroda ancora Orsini. E sul problema dell’accoglienza come un fattore economico è tornato il leader di Confindustria quando ha chiesto un piano di aiuti e sgravi fiscali per trovare una casa ai giovani neo–assunti.
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«La stagione del debito fuori controllo è finita», esulta invece il ministro Ciriani che poi si scaglia contro Bruxelles: «La filiera dell’automotive può essere sacrificata in nome del Green Deal e della decarbonizzazione. Le regole sull’intelligenza artificiale europee di Bruxelles sottraggono forza industriale ai produttori europei», insiste. Sullo sfondo c’è una crisi demografica che deve fare i conti con la scarsità di risorse per governarla.
Sul palco anche il Ceo di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, che annuncia un piano per l’assunzione quest’anno di un migliaio di persone nei cantieri italiani «per sostenere una fase di profondo rinnovamento tecnologico anche nella organizzazione del lavoro». É un piano che corre parallelo al programma Maestri del mare che ha portato a una novantina di assunzioni prima dell’estate ( di queste 44 in regione) e e ulteriori 111 giovani da formare e assumere a fine anno. Il tempo stringe. C’è infatti da soddisfare un portafoglio di navi da record per 40 miliardi. Anche qui ritorna il modello Ghana con Folgiero che annuncia di voler creare centri di formazione all’estero: «Il capitale umano, il Made in Italy dell’ingegno, è il cuore della nostra azienda che è una delle più grandi manifatture al mondo nella navalmeccanica dopo cinesi e coreani. La complessità per noi è un valore nelle crociere e nel militare».
Fincantieri è pronta al dialogo con il sistema universitario per trovare i nuovi ingegneri e data scientist che dovranno gestire la digitalizzazione delle navi: «Una nave è una smart city galleggiante: stiamo studiando le applicazioni dell'intelligenza artificiale nella navalmeccanica».
Il piano di robotizzazione è passato nella fase industriale e sono in arrivo in tutti i cantieri, da Trieste a Mestre, 28 automi saldatori dopo l’accordo con Comau. Questo non frena la richiesta di manodopera specializzata e di recente è stato lanciato un piano per 90 assunzioni: «Bisogna sensibilizzare il Paese e i giovani sull’importanza delle specializzazioni nella manifattura industriale di questo Paese. I robot sostituiscono i lavoratori che non riusciamo a trovare».