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Il centro pastorale di Sant’Ulderico a Dolina rimesso a nuovo dopo quindici anni

Rinasce, grazie a un importante contributo della Fondazione CRTrieste, il centro pastorale della parrocchia di Sant’Ulderico, la più vecchia chiesa nell’ambito della comunità cattolica slovena di Trieste e una delle più datate dell’intera Diocesi, situata nella frazione di Dolina.

Il centro era inutilizzabile da circa 15 anni, perché carente a livello strutturale e privo del necessario arredo. Ora la struttura «punta a diventare – come ha sottolineato ieri, in sede di presentazione dei lavori eseguiti dalla Pavat Manutenzioni, l’amministratore parrocchiale don Tomaž Kunaver – un luogo di aggregazione e di incontro dei giovani, ma anche di tutti coloro che vogliono avvicinarsi a noi».

All’appuntamento hanno presenziato il legale rappresentate della parrocchia, don Ettore Malnati, che ha colto l’occasione per accomiatarsi dalla locale comunità, in quanto a partire da martedì prossimo non eserciterà più la funzione e andrà in pensione, e Loredana Catalfamo, componente del cda della Fondazione CRTrieste, accompagnata dal segretario generale dell’ente, Paolo Santangelo, e dall’architetto Denise Gallino dell’Ufficio tecnico Fondazione CRTrieste.

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La Fondazione si è fatta carico dei lavori di riqualificazione, in risposta alla richiesta pervenuta lo scorso anno dalla parrocchia. Il contributo è stato di circa 70 mila euro.

La parrocchia dispone di un immobile distribuito su due livelli, per complessivi 250 metri quadrati, che necessitavano di importanti lavori di riqualificazione, sia sull’impianto di riscaldamento che edili, con la messa a nuovo di alcuni spazi e dei servizi igienici. Un’area in particolare, con accesso diretto alla corte interna, richiedeva di essere valorizzata, per ridare vita a uno spazio dove la comunità tutta, ma in particolare bambini e ragazzi, potranno trascorre il tempo libero in sicurezza e in un contesto salubre. A breve la struttura sarà completata con una dotazione di arredi.

«La Fondazione – ha ricordato Catalfamo – da sempre sostiene le iniziative che coinvolgono i più giovani. Ora il Centro pastorale potrà diventare luogo di aggregazione, di scambio culturale, di confronto».

«Auspico che in questa comunità si guardi avanti – ha detto don Malnati – dimenticando l’ideologia e privilegiando la coscienza, in un contesto dove la differenza di lingua e cultura non deve contare, perché siamo un popolo unico».

In chiusura, Ester Coretti, a nome della comunità parrocchiale, ha letto un documento nel quale si dice, fra l’altro, che «in passato ci sono stati errori commessi dai precedenti amministratori, purtroppo riconfermati dal vescovo nel consiglio per la gestione economica della parrocchia». —

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