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La crisi al buio della Triestina

Due ore dopo il fischio di chiusura di Triestina-Lumezzane, alle 00.43 di giovedì notte, con un comunicato la società alabardata ha annunciato l’esonero di Michele Santoni. Un addio annunciato quello del tecnico di Arco, viste le parole di Alex Menta nella conferenza stampa di martedì e il risultato consumatosi sul prato del Rocco l’altra sera, ovvero la quinta sconfitta di fila.

Ciò nonostante sono servite un paio di ore per dare il benservito a Santoni, ma chissà quante ce ne vorranno per decidere chi sarà il nuovo tecnico. A Trento con Marino e Ciofani Al momento infatti la società ha affidato la prima squadra all’allenatore della Primavera Giuseppe Marino, che domani a Trento sarà affiancato in panchina da Matteo Ciofani. Il problema è che evidentemente, pur montando da giorni una scelta cruciale come l’esonero di Santoni, la Triestina si è ritrovata al momento dell’inevitabile decisione senza una soluzione in tasca, aprendo di fatto una crisi al buio.

Problema ulteriormente aggravato dalla vicinanza tra l’impegno con il Lumezzane e la trasferta di Trento: domenica si gioca alle 12.30 (e tra l’altro la squadra di Tabbiani ritrova lo stadio di casa dopo aver giocato i primi match della stagione a Padova per i lavori al “Briamasco”), pertanto si tratta di poco più di sessanta ore di distanza. Il fallimento è colpa di tutti Insomma toccherà alla coppia Marino-Ciofani dare una prima scossa a un gruppo di giocatori con il morale sotto i tacchi.

Un gruppo che a dire il vero non ha mai fatto mancare il proprio impegno ed era anche piuttosto legato a Santoni: insomma nessuno ha giocato contro l’allenatore, una lettura che piace molto nelle chiacchiere da bar. Il problema è che proprio non ce la facevano. Il fallimento è dovuto a diversi fattori: una rosa costruita male e rifinita peggio, alcuni giocatori sopravvalutati, troppi problemi fisici tra infortuni e preparazione evidentemente carente.

Certo, a tutto questo si è aggiunta la scarsa elasticità del mister, che non ha voluto provare qualcosa di diverso anche di fronte a una squadra non costruita per il suo sistema. E così si è finito per vedere un’Unione messa spesso male in campo, a volte in balia dell’avversario. E infine, come accade in questi frangenti, anche gli episodi sono girati per il verso storto. Impazza il toto-allenatore E adesso cosa succede? Come sempre impazza il toto-allenatore. La valanga di nomi usciti finora è solo virtuale e la società ha pronta la soluzione da svelare lunedì, oppure denota idee poco chiare? L’identikit è quello di un tecnico italiano, esperto e abile a entrare in corsa.

Il nome che al momento appare in pole è quello di Roberto Breda, 55 anni a ottobre, tanta esperienza in serie B e l’attitudine a entrare in soccorso di situazioni difficili. È stato così nelle esperienze con Ternana, Ascoli, Pescara e Livorno. Ma ci sarebbero stati contatti anche con Roberto Venturato, 61 anni, per tanti anni al Cittadella e poi anche lui subentrato in corsa con la Spal nel 2022. In precedenza erano emersi e subito svaniti i nomi di Alberto Villa, Leonardo Menichini e Lamberto Zauli. E sullo sfondo resta sempre in pista l’ipotesi, improbabile ma possibile, di un clamoroso ritorno di Tesser, che è ancora sotto contratto. L’unica cosa certa è che al prescelto toccherà un duro lavoro: a quest’Unione con le batterie scariche serve un vero elettroshock.

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