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Gusti di frontiera ha superato le 600 mila presenze a Gorizia: nel 2025 l’edizione sarà transfrontaliera

Soddisfatto è dire poco. Il sindaco Rodolfo Ziberna promuove, senza mezzi termini, “Gusti di frontiera”. Ma approfitta anche per togliersi qualche sassolino dalle scarpe, quando affronta il neo (sembra di esser tornati ai tempi del compianto Ettore Romoli alla guida della città) di certe nefaste previsioni del tempo che prefiguravano piogge a catinelle e temporali che, alla fine, non ci sono stati, tranne nel primo pomeriggio di sabato.

Sindaco, la “grande abbuffata” è finita. Un bilancio?

«Nonostante il terrorismo meteo, la manifestazione ha messo in mostra, ancora una volta, tutte le sue eccezionali potenzialità. Perché terrorismo meteo? Perché certe previsioni del tempo, completamente errate, hanno finito con lo scoraggiare l’arrivo di tante persone da fuori. Ed è un peccato. Nonostante tutto, la kermesse è uscita vincitrice. E l’ulteriore riprova la si è avuta oggi (ieri, ndr) con un’affluenza a dir poco oceanica».

È positivo il fatto che la folla sia sempre riuscita a defluire senza grossi problemi. Concorda?

«Verissimo. È stato un pienone, diciamo così, regolamentato. In alcune edizioni del passato, era impossibile muoversi. Quest’anno “Gusti di frontiera” è risultata assai più vivibile. Non ho trovato un unico visitatore che sia rimasto insoddisfatto. Inoltre, credo di poter dire con certezza che anche le proposte del “Salotto del gusto” siano state molto apprezzate. Annuncio che, il prossimo anno, lo confermeremo, migliorandolo e alzando ulteriormente la qualità delle proposte. Però, devo aggiungere una cosa».

La dica...

«Questa manifestazione viene organizzata interamente dal Comune e lo sforzo è notevolissimo. Un ringraziamento, dunque, va agli uffici, all’assessore ai Grandi eventi Luca Cagliari ma anche al resto della Giunta, alle forze dell’ordine e ai volontari. La fetta maggiore delle uscite, si tratta di 150 mila euro, è stata destinata proprio alla prevenzione, alla sicurezza, al piano di soccorso. Mi piace, poi, sottolineare che quest’anno ci sono stati meno casi di persone che sono dovute ricorrere all’ospedale per aver bevuto troppo».

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Quanti visitatori avete totalizzato nei quattro giorni?

«È presto per dirlo. L’afflusso lo misureremo domani mattina (oggi, ndr) con i primi indici relativi ai rifiuti prodotti. A stand ancora aperti, quando ancora non è ancora calato il sipario sulla 19° edizione, le presenze stimate confermano gli ottimi risultati dello scorso anno, quando si era sfondato il tetto delle 600 mila presenze».

La gestione della musica?

«Tutto sommato, grandi problemi non ci sono stati, tranne qualche rara eccezione. È piaciuto il ripristino dei punti musica. Penso proprio che Gorizia si stia confermando luogo ideale per organizzare eventi di questo tipo. Significa che siamo strutturati e pronti anche per i grandi eventi dell’anno prossimo».

Già, il 2025. Il sindaco di Nova Gorica Turel ha auspicato un allargamento anche alla sua città. Che Gusti di frontiera immaginate per la Capitale europea della cultura?

«Indiscutibilmente, la kermesse enogastronomica sarà arricchita ma sempre nel solco della tradizione, coinvolgendo Nova Gorica».

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In che maniera?

«Penso possiate essere d’accordo con il sottoscritto che non è il caso di proporre una fotocopia della manifestazione a Nova Gorica perché, alla fine, i visitatori comunque frequenterebbero l’evento originale e non quella somigliante».

Quindi?

«Quindi, un’idea su cui pensiamo di lavorare è di organizzare dei concerti, in Slovenia, usufruendo dei collegamenti del trenino transfrontaliero. Si potrebbe anche immaginare di dislocare, di là, stand di insaccati e formaggi. Insomma, le idee ci sono e hanno tutte come filo conduttore un maggior coinvolgimento della Slovenia nell’anno della Capitale europea della cultura. Vien da sé che il perimetro della kermesse è destinato ad allargarsi il prossimo anno, perché Gusti non è soltanto enogastronomia ma soprattutto cultura».

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