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Lo spettacolo del bramito dei cervi: «Ma non avvicinatevi»

I bramiti dei cervi in amore richiamano curiosi sempre più numerosi. A tal punto che Veneto Agricoltura si vede costretta si vedrà costretta a individuare e organizzare delle aree specifiche dove sia più facile e non impattante per la fauna osservare in sicurezza gli ungulati e ascoltare le loro grida amorose. Non solo, come informa la dirigente Teresa Vianello, oltre a effettuare periodici monitoraggi della popolazione sia tramite osservazione con visori notturni che tramite utilizzo di radiocollari, in diverse aree della piana sono state installate tabelle informative su questa specie che informano i visitatori delle buone regole da seguire per osservare gli animali senza disturbarli: rimanere sempre su strade e sentieri, non cercare di avvicinarsi o seguire gli animali né in macchina né a piedi e nemmeno con strumentazione telecomandata come i droni, non utilizzare fari o fanali per illuminare i cervi di notte e tenere sempre i nostri amici cani al guinzaglio.

La cartellonistica spiega anche che il bramito rappresenta una fase biologica molto delicata per la vita e la riproduzione di questi animali e la presenza dei visitatori, quando è invadente, rischia perciò di essere fonte di stress per gli ungulati, al punto che può vanificare lunghe ore di rituali. Attenzione, in ogni caso, nell’ora del bramito, l’altopiano è sorvegliato anche dai carabinieri forestali, oltre che dal personale di Veneto Agricoltura.

I curiosi arrivano perfino organizzati in comitive a cura di tour operator, tale è il richiamo. I cervi erano circa 3 mila 15 anni fa circa, oggi sarebbero intorno ai 300, forse anche meno, Bramiscono a volte sulla piana, all’interno dello stesso campo di golf, a volte verso Vallorch, in alcune serate si radunano in Val Menera. Con gli appassionati che, dunque, li rincorrono. A centinaia, soprattutto nei fine settimana.

«I cervi provenienti dalle aree trevigiane, bellunesi e pordenonesi circostanti al Cansiglio in questo periodo si radunano e si concentrano in questo altipiano per dare spettacolo della loro forza e potenza al fine di determinare quali saranno i maschi più poderosi che si guadagneranno il diritto di accoppiarsi con le femmine», spiega Vianello. «Queste da settembre si radunano in gruppi più o meno numerosi, detti harem, formati, oltre che dalle femmine attive sessualmente, anche dai piccoli nati in primavera e da giovani maschi di uno o due anni. Per ogni harem ci sarà poi un maschio adulto che si accoppierà con tutte le femmine fertili del gruppo».

Il rituale di contesa dei cervi maschi per il possesso degli harem di femmine è complesso: i grossi maschi maturi, solitamente di età maggiore ai 5 anni, si sfidano a colpi di bramito: delle fortissime vocalizzazioni gutturali che emettono spesso da postazioni sopraelevate favorevoli per far rimbombare al massimo il suono del proprio richiamo, al fine di dimostrare agli avversari la propria prestanza (più il bramito è forte, più il maschio è grosso). Successivamente gli individui che non si siano ritirati già in questa fase della competizione, si studieranno nelle parate, ovvero sfileranno uno affianco all’altro o girandosi intorno per mostrare all’avversario la propria prestanza fisica; infine, solo i maschi più poderosi si sfideranno in furiosi duelli fisici incastrando i propri palchi e spingendosi furiosamente aiutati dalle potenti masse muscolari.

«Il cervo vincitore avrà quindi il diritto di accoppiamento con tutto il gruppo di femmine, e dovrà continuare a bramire e lottare per tutta la stagione riproduttiva per difenderle dall’attacco di altri pretendenti», puntualizza ancora la dirigente di Veneto Agricoltura. «Questo complesso processo che prevede gli scontri fisici solo alla fine della competizione tra i pochi maschi più forti e maturi, permette di ridurre al minimo i possibili decessi causati dai duelli a colpi di palco, il bramito, quindi, ha una funzione conservativa tra la popolazione di cervo e permette di valutare la prestanza dei cervi avversari anche senza che gli animali si debbano scontrare fisicamente».

Il bramito inoltre ha una funzione di stimolo per l’entrata in estro delle femmine che, essendo poliestrali stagionali, entreranno in calore alcune volte durante la stagione degli amori. Se però durante questo periodo i cervi dovessero subire dei forti stress dovuti ad esempio ad azioni di disturbo antropico, questo delicato meccanismo potrebbe fallire causando un calo nella performance riproduttiva della popolazione.

«Lo spettacolo del bramito è sicuramente un momento emozionante da ascoltare e osservare e il Cansiglio ben si presta a queste attività, ma è anche una fase molto delicata del ciclo biologico dei cervi», conclude Vianello, motivando le iniziative che l’Agenzia si prepara ad adottare.

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