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Corse clandestine a Padova, parla il denunciato: «Nessuna organizzazione, si fa da anni»

«Nessuna corsa clandestina e nessun euro scommesso, è solo stato un ritrovo grazie ad un tam tam sui social, ragazzi e persone appassionati di motori».

A parlare è un padovano ventenne identificato dalla polizia il 15 settembre scorso dopo il blitz in via Svezia e denunciato a piede libero per corse clandestine, un reato che prevede in caso di condanna la reclusione da 1 a 3 anni e multa da 25.000 a 100.000 euro.

Lui, dice di non aver nessuna colpa. «Questo ritrovo è ormai ciclico, avviene ogni anno, con appassionati che arrivano da molte parti del nord. Da quel che so viene scelta via Svezia, una strada chiusa e tranquilla a pochi passi dal casello di Padova zona industriale dell’A13».

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La competizione illegale, da quanto accertato dalla polizia è avvenuta per ricordare il pilota e youtuber Luca Salvadori, morto in un tragico incidente in Germania a soli 32 anni, due settimane prima. Il giovane, idolo del popolo dei social per i contenuti che condivideva sul mondo delle corse è praticamente morto sul colpo, lasciando sgomenti migliaia di fan.

Alla polizia è arrivata una soffiata ed è scattato il blitz. Durante il controllo 400 motociclisti avrebbero effettuato manovre pericolose per evitare i controlli. «Mi sento di ridimensionare la cifra» replica deciso il ventenne «Ci saranno state un centinaio di persone, quasi tutte con le moto e alcuni con delle auto oltre a un centinaio di spettatori. Nessuno ha organizzato nulla. Entro nel dettaglio.

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I due automobilisti che si vedono nel video diffuso, che partono ognuno al volante della propria macchina, hanno deciso in quel momento di partire, senza nessuna scaletta. Via Svezia è chiusa e di domenica non passa nessuno. Quindi nessuno ha rischiato nulla. L’accusa che mi è stata fatta è di aver postato sui social un invito al ritrovo, tra l’altro non scritto da me. Io l’ho solo ripostato. Questi appuntamenti ci sono sempre stati, in via Svezia ho saputo si svolge da molti anni. Ci sono ragazzi che vengono con in tasca giusto i soldi per la benzina, non ci sono scommesse, nulla. Se non far vedere magari la marmitta nuova o qualche lavoretto fatto alla motocicletta».

Acquisendo video girati dal pubblico presente e dall’impianto di videosorveglianza della zona industriale, i poliziotti della questura sono riusciti ad identificare e rintracciare alcuni dei veicoli fuggiti da via Svezia appena realizzato che era scattato un controllo delle forze dell’ordine. Al termine delle verifiche e degli accertamenti , durante i quali sono state identificate una cinquantina di persone, il questore Marco Odorisio ha firmato 28 fogli di via obbligatori nei confronti di partecipanti e spettatori, tra cui anche minorenni. In una recente intervista al nostro giornale, proprio Odorisio ha raccontato di come all’evento di via Svezia ci fossero molti ragazzi accompagnati dai genitori.

Lasciando ovviamente intendere del cattivo esempio dato, portandoli ad una manifestazione non autorizzata e senza nessuna misura di sicurezza adottata. Il tratto della via interessato dal raduno è circa un chilometro. Tra le persone identificate ci sono anche i due al volante delle auto che si sfidano nel video e il ragazzo che in centro strada dà il via alla sfida. I provvedimenti potrebbero non essere terminati qua.

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