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Eccesso di velocità, record di multe in provincia di Venezia

La scia di sangue sulle strade del Veneziano in queste ultime settimane allarma. Troppi i morti giovani in incidenti. Molti di questi correvano. Le multe per eccesso di velocità non sembrano essere un deterrente. Anche perché, soprattutto a causa degli autovelox, i Comuni sono accusati di fare cassa invece che prevenzione.

Tuttavia, nel Veneziano le amministrazioni continuano a crescere le infrazioni al codice della strada, soprattutto alla voce “eccesso di velocità”. Un dato su tutti: un terzo delle multe elevate nel Veneziano è per la velocità. Multe che nel 2023 sono addirittura il 65% in più rispetto a due anni prima. Lo dice la annuale rilevazione dell’associazione dei consumatori Adico di Mestre.

I numeri evidenziano anche casi di diminuzione di sanzioni da autovelox. In alcuni casi il calo di sanzioni è motivato dalla «maggiore attenzione degli automobilisti», spiegano dall’associazione. Ovvero questi impianti, discussi e odiati, funzionano come deterrente.

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Gli incassi

In provincia di Venezia le 44 amministrazioni hanno complessivamente incassato 29,5 milioni da sanzioni al codice stradale, dice la rilevazione di Adico. Il 65% in più rispetto al 2021 e il 25 per cento in più tra il periodo 2022 e 2023.

Per gli eccessi di velocità, sanzionati in automatico dagli autovelox della provincia, in un anno l’incremento è stato del 2 per cento ma tra 2021 e 2023 si è incassato il 65 per cento in più.

Il capoluogo, Venezia, fa la parte del leone con quasi 13 milioni in sanzioni introitati nel 2023. Di questi 3,3 milioni sono per eccesso di velocità. Ma l’incremento si nota anche nei Comuni dell’Unione del Miranese o della Riviera del Brenta.

La critica di Adico

Carlo Garofolini presidente di Adico, conferma la critica alle amministrazioni locali. «La indagine conferma purtroppo una nostra sensazione, ovvero l’aumento delle entrate, come vediamo in certi comuni come il capoluogo, testimonia ancora una volta come questa entrata, quella derivante dai proventi per violazioni del codice della strada, sia fondamentale per tenere in equilibrio i bilanci comunali. La sensazione è che anche nel territorio veneziano a volte vengano utilizzati strumenti, come gli autovelox, che sembrano più utili per fare cassa che per garantire la reale sicurezza del cittadino. Abbiamo spesso rilevato e denunciato forzature nella emissione di multe stradali, anche per il semplice divieto di sosta. Infastidisce vedere a Mestre gli ausiliari scatenati in orari ambigui, quando i controlli sul parcheggio nelle soste blu, seppur legittimi, avvengono in modo massiccio a pochi minuti dalla gratuità», denuncia.

«Le sanzioni per le violazione del codice della strada servono per tutelare la sicurezza dei cittadini o solo per fare cassa? Alcuni autovelox, per esempio, come quello sul ponte della libertà, nel tempo si sono rilevati trappole mangia soldi per ripianare i bilanci. Adico da sempre si pone come obiettivo la sicurezza dei pedoni e la mobilità sostenibile. Però, dai dati che elaboriamo e dalla nostra esperienza con gli automobilisti che ci chiedono assistenza, intuisco che molti di loro vivono vere e proprie ingiustizie».

La proposta

«Chiediamo che i Comuni mostrino al cittadino come vengono investiti i soldi delle sanzioni che per legge dovrebbero essere destinati alla sicurezza stradale». La legge nazionale obbliga a stanziare il 50 per cento dei ricavi da sanzioni.

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