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Aggredì due ragazze di spalle: condannato a 6 anni di carcere

Ha aggredito due giovani donne alle spalle, malmenandole e impossessandosi delle loro borsette. È accaduto il 23 dicembre 2023 nei dintorni di borgo stazione.

Nei giorni scorsi il protagonista dei due episodi, un ventiquattrenne marocchino residente a Genova, Amine Mounib, è stato condannato dal giudice per le udienze preliminari del tribunale di Udine, Giulia Pussini, a sei anni di reclusione e a 1.200 euro di multa oltre al pagamento delle spese processuali e delle spese di mantenimento in carcere. È stato ritenuto responsabile dei reati di rapina e lesioni.

Mounib, assistito d’ufficio dall’avvocato Alberto Tedeschi, era stato fermato poche ore dopo la duplice aggressione e portato in via Spalato. Dopo una parentesi agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico a Camaiore, il giovane è stato riportato nel carcere di Udine.

Da quanto è stato ricostruito, Mounib, lo scorso 23 dicembre, poco prima delle 17, in via Ronchi, ha messo nel mirino una diciottenne bielorussa impossessandosi della sua borsa contenente effetti personali e 195 euro in contanti. Per riuscirci ha sorpreso la vittima alle spalle colpendola con diversi pugni al capo e al viso prima di darsi alla fuga. La diciottenne riportò ferite al volto giudicate guaribili in sette giorni.

Qualche ora dopo, attorno alle 22, si è reso protagonista di una seconda aggressione in via Giusti. Anche in questo caso una donna, che stava camminando sul marciapiede, è stata colpita alla testa prima di vedersi portare via la borsa con all’interno tutti i documenti e anche 10 euro in contanti. La donna, 23 anni, soccorsa dal personale medico, se la cavò con contusioni giudicate guaribili in dieci giorni. Le due ragazze, assistite dall’avvocato Assunta Nappi, non si sono costituite parte civile avendo ricevuto un risarcimento dall’uomo. Sono comunque rimaste molto scosse dall’accaduto, come ha riferito il legale.

Sulle tracce dell’aggressore, all’epoca dei fatti, si erano subito messi i carabinieri della sezione Radiomobile di Udine, che grazie alle testimonianze raccolte e alle immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nelle zone in cui si verificarono le due rapine, riuscirono a rintracciare e identificare il ventiquattrenne qualche ora dopo l’ultima rapina.

Se il pubblico ministero Marco Panzeri ha proposto la condanna a 6 anni e 4 mesi per il ventiquattrenne marocchino, il suo difensore ha chiesto di tenere conto delle attenuanti generiche e del danno risarcito, con il minimo della pena contenuta nella cornice dei quattro anni. Il giudice, al termine del rito abbreviato, ha deciso per una pena di sei anni con l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. L’avvocato Tedeschi si è riservato di presentare appello, in considerazione del fatto che il suo assistito è tossicodipendente e che ha avviato la ricerca di una comunità di recupero. —

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