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Odio antisemita, Ciriani: il governo monitora i casi, intensifica la sicurezza e tutela le vittime

L’antisemitismo ha rialzato la testa, e non in luoghi lontani, ma qui, nel cuore d’Europa, nella nostra Italia. Il dato è scioccante: dal 7 ottobre sono stati registrati ben 456 episodi di odio antisemita. Di fronte a questa recrudescenza dell’odio, il governo è intervenuto rafforzando il monitoraggio e coordinando le agenzie di intelligence con le forze di polizia. Ma c’è da chiedersi: dov’è la sinistra, sempre pronta a battersi per i diritti, quando si tratta di proteggere la comunità ebraica?

A fare chiarezza su quanto sta accadendo è stato Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento, che durante il Question time di oggi, alla Camera, ha risposto all’interrogazione di Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia. Il ministero ha proceduto alla «valutazione di eventuali profili di rischio a carico dei soggetti e delle aziende interessate» e al «monitoraggio della vicenda attraverso prefetture e questure per acquisire una completa valutazione di esposizione al rischio», ha dichiarato Ciriani, facendo riferimento alla lista di proscrizione di esponenti della comunità ebraica diffusa in rete lo scorso agosto. Ma, questo non è un caso isolato: si tratta di un fenomeno che si sta facendo sempre più pericoloso.

Odio antisemita, la risposta governativa: sicurezza e prevenzione

«All’indomani dell’attacco terroristico del 7 ottobre scorso, sono stati rafforzati i dispositivi di osservazione e controllo per gli obiettivi sensibili», ha aggiunto Ciriani, indicando che l’intelligence sta collaborando con le associazioni ebraiche per prevenire ulteriori episodi di intolleranza. Tuttavia, i numeri parlano chiaro: dal riaccendersi del conflitto in Medio Oriente, l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori del Ministero dell’Interno ha segnalato un aumento esponenziale degli episodi antisemiti, sintomo di un clima sempre più tossico.

Francesco Filini, deputato di Fratelli d’Italia, ha portato la questione a un livello ancora più ampio, denunciando una realtà ancora più inquietante: «Stiamo assistendo a una vera e propria escalation, a un salto di qualità da parte dell’antisemitismo di matrice comunista, di matrice di sinistra, che sta cercando di creare delle organizzazioni antisemite».  Parole dure, che risuonano come un’accusa diretta verso chi, pur dichiarandosi sempre dalla parte delle minoranze, in questo caso sembra ignorare una delle più antiche e vulnerabili comunità del mondo.

Un problema di ideologia?

La denuncia di Filini non si ferma qui. Il deputato parla apertamente di «liste di proscrizione fatte da organizzazioni militanti e da cattivi maestri», che incitano a una «vera e propria caccia all’ebreo». Non si tratta più, dunque, di qualche scritta su un muro o di insulti online: «Questa follia va fermata», ha dichiarato con fermezza, esortando il governo a fare tutto il possibile per stroncare sul nascere questa crescente ondata antisemita.

E mentre le forze di sicurezza intensificano il controllo sul territorio, in Parlamento l’unità dovrebbe essere un punto fermo nella lotta contro l’odio. «Da sinistra sono arrivate ben poche e flebili condanne di fronte a questa ondata d’odio, che sta travolgendo anche la nostra Nazione», ha detto Filini, lanciando un monito esplicito: è ora che tutte le forze politiche si schierino in modo netto contro questi episodi di folle violenza. Troppo spesso, infatti, la lotta all’antisemitismo è stata sottovalutata o relegata ai margini del dibattito pubblico, con una parte della politica, quella di sinistra ovviamente, più interessata a puntare il dito contro il “fascismo immaginario”, invece di fare i conti con sé stessa.

Conclusione: serve una presa di posizione chiara

Di fronte a un tale crescendo di episodi antisemiti, è evidente che le sole misure repressive non siano sufficienti. La protezione delle comunità ebraiche richiede non solo sicurezza, ma anche una condanna unanime e forte da parte di tutta la politica. Il governo ha dimostrato di agire, ma il silenzio della sinistra lascia spazio a domande scomode. Dov’è finito l’impegno per i diritti umani quando a essere colpiti sono gli ebrei? In un momento in cui la propaganda antisemita sembra farsi più organizzata e radicale, è necessario che tutti facciano la loro parte. E mentre i numeri dell’odio continuano a salire, la coerenza politica sembra essere ancora un miraggio tra i banchi della sinistra.

 

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