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Sette milioni di euro di evasione Iva, condanna definitiva a Maurizio Grigolin

Quasi 7,2 milioni di euro di Iva non pagata: un anno di pena. È diventata definitiva la condanna a carico di Maurizio Grigolin, all’epoca dei fatti contestati (2012) amministratore della trevigiana Fornaci Calce Grigolin Spa.

La Cassazione ha respinto il ricorso, presentato da Grigolin tramite l’avvocato Piero Barolo, per la revocazione della precedente sentenza di condanna.

L’Iva fu poi pagata successivamente, a rate, e non ci fu intento fraudolento, questa la linea difensiva che ha portato la questione per due volte in Cassazione. Anche ammesso ciò, secondo i giudici, il reato però resta e con esso la condanna.

La contestazione a carico della Grigolin fu mossa nel 2012 per il mancato versamento dell’Iva relativa al 2011.

A dibattimento la difesa ha prodotto una serie di documenti per dimostrare che il mancato pagamento dell’imposta sul valore aggiunto non era dovuto alla volontà di non versare l’Iva stessa, quanto piuttosto allo stato di necessità causato dalla mancanza di liquidità in un anno particolarmente complicato per il bilancio aziendale.

Alcune sentenze per vicende analoghe avevano dato ragione agli imprenditori, in questo caso no. Articolo 10 ter del decreto legislativo 74 del 2000, questo il reato tributario contestato a Grigolin: è punito con la reclusione da sei mesi a due anni – recita la norma – chiunque non versa, entro il termine per il versamento dell’acconto relativo al periodo d’imposta successivo, l’imposta sul valore aggiunto dovuta in base alla dichiarazione annuale, per un ammontare superiore a euro duecentocinquantamila per ciascun periodo d’imposta.

Poco conta, in definitiva, secondo i giudici, che la prima condanna ipotizzasse un non pagamento fraudolento, tramite la creazione di una società ad hoc, circostanza smontata dalla difesa; irrilevante, inoltre, dal punto di vista penale, che il pagamento di quegli oltre sette milioni di Iva fosse poi avvenuto: il mancato pagamento entro i termini c’era stato, e con esso dunque il reato per il quale ora la pena a un anno a carico di Maurizio Grigolin è definitiva.

Il Gruppo Grigolin è un colosso dell’edilizia con sessant’anni di storia, nato con la produzione di calci negli anni Cinquanta a Ponte della Priula.

Alla fine degli anni ’80 inizia il percorso di sviluppo caratterizzato dall’entrata nel mercato dei prodotti per l’edilizia e dalla costruzione di nuovi stabilimenti e impianti produttivi.

I figli del capostipite Giobatta, ovvero Roberto, Maurizio e Renato, sviluppano nei decenni successivi le attività del Gruppo attraverso l'espansione delle aziende SuperBeton e Fornaci Calce Grigolin. Oggi Maurizio Grigolin è socio di capitali ma non ha più ruoli operativi nel gruppo.

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