“Era una provocazione, ma adesso gli odiatori seriali mi stanno riempiendo di recensioni negative. È tutta gente che non è mai entrata nel mio negozio ma i commenti sono ormai a livello nazionale. Mi stanno mettendo una stella… Mi dicono che il cartello è una vergogna, che siamo tornati agli anni Venti, a quando i nazisti mettevano fuori i cartelli contro gli ebrei. Ma non c’è nulla di tutto questo nel mio negozio. Non mi ritengo assolutamente fascista. Sono una persona democratica e per questo mi piace esprimere le mie idee anche in maniera a volte netta e pesante. Ma che si venga ad attaccare la mia attività economica, dicendo peste e corna, mi fa arrabbiare”. Si sfoga così, Gianni Sartor, il commerciante di Pordenone che aveva messo sulla porta del negozio un cartello con la foto di Ilaria Salis e la scritta “Io non posso entrare”. Oggi il “Gazzettino Veneto” gli dedica una pagina nella quale Sartor, da anni in politica contro la sinistra, si dichiara amareggiato per la persecuzione degli “haters” sul web.
Il cartello ironico contro Ilaria Salis e la reazione sul web
“Non intendevo assolutamente farmi pubblicità, ma in qualche modo anche la promozione negativa è pubblicità. Visto che la mettono su questo piano, ne approfitto e chiedo a tutti di perdere cinque minuti per compensare i commenti negativi con delle recensioni positive”. Di sicuro, non ha cambiato idea sulla Salis, l’eurodeputata eletta con Alleanza Verdi Sinistra che dopo la detenzione in Ungheria ha conquistato un seggio al Parlamento europeo. “La vetrina del negozio di via Rovereto a Pordenone è comparsa anche sul profilo Instagram Crazyitalianpol. E ha generato decine di reazioni, tra insulti – totalmente gratuiti – destinati alla città di Pordenone (che non c’entra con tutto questo) e prese di posizione squisitamente politiche nonché decisamente sopra le righe”, scrive il Gazzettino.