Terminato il restauro: rinasce la libreria Saba di Trieste
La libreria antiquaria Umberto Saba di Trieste, svuotata per il delicato intervento di restauro, è stata ricomposta. Il 28 ottobre prossimo la Comunità ebraica, proprietaria dell’immobile, riconsegnerà simbolicamente alla città la libreria, restituendo anche le chiavi alla famiglia Cerne, alla quale fa capo invece l’attività.
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In questi giorni, gli operai si stanno dedicando alle rifiniture. Entro il fine settimana, anche i circa 820 volumi del Fondo sabiano – quelli dal valore storico più importante e conservati momentaneamente in un magazzino – saranno riposizionati sugli scaffali. Gli altri 27 mila libri sistemati negli scatoloni per consentire agli operai di procedere con il cantiere, hanno già ritrovato il loro spazio originario. Nulla è stato lasciato al caso: prima del necessario trasloco, i libri sono stati numerati, con riferimento preciso alla libreria e allo scaffale che li ospitava. E lì sono stati riposizionati.
Di fatto, entro pochi giorni, gli operai e i volontari che invece si sono dedicati al trasloco dei libri lasceranno definitivamente la libreria, restituendola così alla storia.
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La simbolica riconsegna alla città sarebbe potuta avvenire già la prossima settimana. Ma la Comunità ebraica – domenica raccolta nella cerimonia commemorativa per il primo anniversario del 7 ottobre – tra l’ 11 e il 12 ottobre celebrerà il Kippur, e poi dal 17 al 24 ottobre la festa delle capanne, Sukkot. Per questo motivo si è deciso di fissare, come dicevamo, al 28 ottobre prossimo la data dell’iniziativa.
In quell’occasione, la libreria, nella sua ravvivata bellezza, si mostrerà alle autorità e a quanti con le loro donazioni hanno contribuito in maniera determinante al suo restauro. Alla sottoscrizione pubblica, che era stata avviata dalla Comunità ebraica per salvare la Saba, avevamo risposto decine di semplici cittadini, con contributi determinanti da parte in primis della Fondazione Kathleen Foreman Casali, e poi del gruppo Samer e della società Ocean.
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Una raccolta fondi è comunque ancora attiva sulla piattaforma di crowfunding “Buonacausa. org”, dove ha raggiunto circa 11 mila euro. Il restauro della libreria Saba – a dirigere i lavori è stato l’architetto Aulo Guagnini, previo avvallo della Soprintendenza – è costato oltre 100 mila euro.
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La libreria è stata sottoposta a lavori che hanno ristrutturato il pavimento, la carta da parati, alcuni mobili, i 700 metri lineari di scaffalature, tutti gli impianti, incluso quello di illuminazione che regala a quegli spazi storici una luce calda, ovattata, che valorizza le peculiarità della Saba.
Nulla è stato snaturato. A breve il testimone tornerà quindi nelle mani degli eredi di Mario Cerne, che a 82 anni se n’è andato nel gennaio scorso. Sostituirlo non sarà cosa semplice, ma la trattativa tra la famiglia Cerne e il titolare della libreria antica e moderna Zeno Bandini, Massimo Battista, prosegue.
Indiscrezioni riferiscono che la libreria Saba potrebbe venire riaperta al pubblico entro la fine dell’anno, per la festività natalizie insomma, ma per ora non ci sono conferme. —
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