“Stavo correndo con le cuffie, un ragazzo ha cominciato a inveire e a sputarmi addosso. C’era una signora che ha visto tutto”: il racconto di Veronica Raimondi
“Sento il dovere morale di condividere quello che mi è successo”. È con queste parole che Veronica Rimondi inizia a raccontare la sua disavventura. L’ex tronista di Uomini e Donne vive a Roma da diverso tempo e mentre faceva jogging è stata avvicinata “con cattiveria” da un ragazzo.
“Mi piace molto correre, vado in una zona vicina a dove abito e questa mattina sono stata aggredita da un ragazzo – spiega l’ex tronista di Uomini e Donne -. La dinamica poco importa, perché a me preme il messaggio che c’è dietro. Stavo correndo con le cuffie, un ragazzo mi ha superato e mentre correva anche lui ha cominciato a fissarmi con un’aria di una cattiveria che mi sognerò almeno questa notte, poi ha iniziato a inverire, sputarmi addosso, insultarmi in una lingua che non era italiano. Fosse passato qualche secondo in più, non fosse passato qualcuno in lontananza che lo ha fatto desistere, non so cosa sarebbe potuto succedere. In quella zona passa molta gente, c’era tanta luce, non era una situazione che pensavo pericolosa in quel momento”.
Momenti di forte spavento, dunque, per Rimondi. Ma l’immagine di quel ragazzo che ha tentato di aggredirla non è l’unica che le è rimasta impressa: “Quando è andato via, mi sono girata con la testa ho visto una signora in macchina che aveva visto tutto e non ha fatto nulla, non mi è sembrata nemmeno scossa. A me è venuto un attacco di panico”.
Una situazione da cui l’influencer ha voluto trarre un insegnamento per indirizzarlo ai tanti giovani e alle tante giovani che la seguono: “Cercate di tornare a casa sani e salvi. Prendete un taxi, rompete le scatole agli amici per farvi riaccompagnare a casa, non mettetevi in situazioni che possano essere pericolosi. La salute è la cosa più importante”. Poi aggiunge: “Non prendetela sotto gamba, rivolgetevi alle autorità, ai centri di ascolto, ai vostri cari, a chiunque possa aiutarvi e/o alleviare le angosce. Un’ultima cosa fondamentale che voglio dire e sottolineare: non fate mai e poi mai quello che quella signora in macchina ha fatto con me. Aiutate il prossimo, senza mettervi in pericolo, chiaramente, ma ci sono più modi per aiutare chi ha bisogno di aiuto. Non voltate le spalle per il solo fatto che non sta succedendo a voi in quell’istante. Perché un giorno, quel qualcuno, potreste essere voi”, conclude Rimondi.
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