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Il doppio traguardo di Alexandra: domenica in campo con la Cda, lunedì la laurea in psicologia

Domenica protagonista in campo nella prima giornata di A1 femminile di volley, lunedì nell’aula universitaria (anche se virtuale) per la discussione della tesi. È stato un fine settimana impegnativo quello di Alexandra Botezat, la centrale ventiseienne di origine rumena ma di nazionalità italiana, da quest’anno alla Cda Volley Talmassons Fvg.

Il tempo di rientrare a Lignano, poco prima dell’alba, dalla trasferta contro la Smi Roma, ed eccola discutere la tesi che le ha permesso di diventare dottoressa magistrale in psicologia del lavoro e delle organizzazioni.

Botezat, due eventi importanti in meno di ventiquattrore.

«Sì, ho deciso di discutere la tesi on line perché altrimenti sarei dovuta rimanere a Roma e il rientro sarebbe stato complicato; è stato un po’ difficile svegliarsi presto dopo il viaggio notturno ma è andato tutto bene».

Nella sua tesi si è parlato di volley?

«Ho trattato il tema delle dinamiche di gruppo e della leadership nel contesto pallavolistico intervistando 65 tra giocatori e giocatrici di A1 e A2 e, in estrema sintesi, ne è emerso che un ambiente nel quale esistono rapporti di fiducia influisce positivamente sulla performance».

E le dinamiche della Cda come sono?

«Molto positive, sia tra noi ragazze sia con lo staff. Il mese di ritiro ha sicuramente velocizzato la coesione ma anche vivere tutte assieme nel residence a Lignano ci aiuta a creare un ambiente sereno».

Analizzando invece la gara di domenica, si aspettava qualcosa di diverso?

«Avevamo lavorato bene durante la settimana e, secondo me, gli aspetti sui quali avevamo puntato hanno funzionato, soprattutto nei primi due set. Rimane il rammarico per il secondo parziale, che avremmo potuto chiudere a nostro favore mentre dal terzo ci siamo un po’ spente».

L’intesa con la palleggiatrice Eze come procede?

«Molto bene, nonostante non avessimo mai giocato assieme. Al di là del numero dei palloni attaccati il mio obiettivo è quello di essere efficace e propormi sempre per l’attacco anche per impegnare tatticamente il muro avversario».

Domenica arriverà in Friuli l’Imoco, squadra nella quale ha giocato qualche anno fa. Che ricordi ha?

«Ho fatto parte del roster nella stagione del Covid quindi solo per metà campionato. Mi sono trovata bene con le ragazze, con cui sono rimasta in buoni rapporti, ed è stato un anno di crescita perché allenarsi con campionesse del genere è un valore aggiunto. Ho imparato molto dal punto divista mentale perché gli impegni tra campionato e coppe erano tantissimi ma ogni giorno in palestra si avvertiva la volontà di migliorare e la fame di vincere, anche in professioniste che avevano già conquistato tutto».

Che partita sarà?

«Non servono presentazioni, sappiamo che squadra arriverà ma questo non vuol dire che non scenderemo in campo per provare a giocarcela. Sarà un incontro complicato ma cercheremo di migliorare rispetto alla gara di Roma».

Vi aspetta un palazzetto gremito.

«Il sold out ci fa molto piacere, il calore pubblico è un elemento che aiuta sempre».

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