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Da Ros sulla partenza dell’Apu: «E’ la strada giusta»

Mai nel quintetto titolare, eppure fondamentale per l’Apu. Stiamo parlando di Matteo Da Ros, giocatore senza eguali in questa serie A2: ha mente da playmaker e fisico da pivot, tanto da essere il secondo miglior assistman e il miglior rimbalzista della squadra. Non a caso è il quinto uomo più impiegato da Vertemati dopo le prime tre giornate con 20,3 minuti di media.

Da Ros, qual è il suo bilancio del primo ciclo di tre gare in otto giorni?

«Per noi è importante aver voltato pagina dopo la sconfitta di Rimini, perché è importante non avere troppi alti e bassi. Sapevamo che quella romagnola sarebbe stata una trasferta complicata, vincere a casa loro è difficile: c’è cascata anche la Fortitudo, nonostante Rimini fosse rimaneggiata. Poi però abbiamo reagito bene, disputando due buone gare, specialmente in difesa. Era fondamentale prendere il ritmo a un campionato lungo, con tanti turni infrasettimanali e continui viaggi. Gli allenamenti vanno gestiti, le energie pure. Sarà così per altre 35 giornate».

In cosa deve migliorare questa Apu?

«Siamo in un processo di crescita, la squadra è cambiata per 6/10. I margini di miglioramento sono ampi dal punto di vista fisico, dell’intesa con i nuovi arrivati, specialmente nei ruoli chiave di play e pivot. Continuiamo a lavorare e a prendere tutto ciò che c’è di buono da ogni situazione».

Come si trova a giocare parte della gara da “falso cinque”?

«La situazione quest’anno è leggermente diversa dalla passata stagione, la squadra è più fisica. Sarei curioso di sapere se ci sono compagini che hanno speso più falli di noi, visto che cerchiamo di essere più aggressivi. Io comunque mi sono messo a completa disposizione della squadra e della società, come al solito: l’obiettivo comune è vincere ogni partita».

L’inserimento dei due americani come procede?

«Sono giocatori estremamente diversi da Clark e Delia, che erano più di sistema. Hickey e Johnson sono più prestanti fisicamente, hanno voglia di attaccare in campo aperto. Noi ci prodighiamo tutti assieme per il loro inserimento, in squadra siamo tutti utili, ma nessuno deve essere indispensabile».

Vi sentite più forti dell’anno scorso?

«Non so se si possano trarre già delle conclusioni. Di certo siamo più attrezzati per questo tipo di campionato. si giocano tante partite in poco tempo, ma il roster è più lungo, più esperto, e ha tanti giocatori che hanno già vinto. Non saprei dire se siamo più forti, di certo questa è la squadra giusta per questo campionato».

Venerdì siete di nuovo in campo. Calendario alla mano, è un vantaggio o uno svantaggio?

«Siamo abituati a giocare di venerdì, l’anno scorso è successo alcune volte per esigenze tv. Ci attende una gara insidiosa, lo svantaggio di avere meno tempo per prepararla è compensato dal fatto che avremo due giorni di riposo in più per preparare il derby».

Quali sono i pericoli della sfida con Cento?

«Dipende tutto dall’approccio. Guai a sottovalutare questa partita, è tutta una questione di atteggiamento».

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