Due proposte per la piscina di Sottomarina, il Comune: «Pronti a recuperare l’area»
Il Comune non vuole rinunciare alla piscina pubblica. Una recente delibera di giunta nel valutare due proposte private per la concessione demaniale sul Lungomare in cui insiste la piscina, ribadisce la volontà di mantenere l’utilizzo dello spazio come impianto natatorio, fissando anche il canone annuo di concessione, pari a 4.918 euro.
La delibera di giunta prende in esame le due proposte imprenditoriali arrivate nei mesi scorsi.
La prima, della società Colombus, è stata presentata a febbraio 2024 e richiedeva la concessione per 20 anni dell’area di 4.100 metri quadri compresa nel Piano del Lungomare da usare come impianto natatorio.
La seconda, della società Vittoria, è arrivata a luglio scorso e richiedeva la concessione per 20 anni da utilizzare come infrastrutture private, parcheggio e impianti sportivi e ricreativi.
La giunta ha ribadito che «la concessione demaniale marittima turistica in questione interessa un ambito destinato a strutture per il tempo libero che comprendono un insieme di aree poste in prossimità del Lungomare o dei principali punti di accesso all’arenile, finalizzate alla dotazione delle strutture di servizio connesse all’attività balneare e alla creazione di una rete di attrezzature per lo svago, il gioco, lo sport, la salubrità e la cura della persona a integrazione dell’offerta turistica».
Dentro la concessione si trova la piscina comunale olimpionica denominata Serenella, abbandonata da anni per le difficoltà nella gestione, che ora versa in condizioni di degrado insostenibili.
La giunta ha valutato che «una delle richieste di concessione regolarmente pervenuta propone una totale revisione del sito modificandone radicalmente l'utilizzo, escludendo completamente la possibilità di recuperare l'impianto natatorio e quindi non collima con l’intenzione dell’amministrazione di recuperare all’uso la piscina come unica struttura pubblica sul territorio destinata a questo sport».
Da qui la necessità, ribadita nella delibera, di mantenere la concessione demaniale marittima «in capo all’amministrazione comunale impegnandosi a garantire il recupero dell’impianto e il suo riutilizzo anche con un eventuale consegna a soggetti terzi che si potranno proporre».
Nel documento si va anche a quantificare, in base alle metrature e ai fabbricati presenti, il canone annuo di concessione, pari a 4.918 euro.
«Credo che questa delibera apparsa all’albo pretorio sia interessante e vada letta come un segnale positivo», commenta Giorgio Bellemo, presidente dei balneari dell’Ascot, «A fronte di due istanze arrivate per un’area concedibile, il Comune ritiene di riservarla a sé o comunque di partecipare all’eventuale bando che ci sarà. La piscina infatti non è del Comune, è in area demaniale va ricordato, e quindi quando si sollecita la pulizia del sito, non ne è il Comune il proprietario. Bene però che ci sia la volontà di occuparsi in modo fattivo degli impianti sportivi dimenticati. È ora che si inizi a valorizzare impianti ancora disponibili prima di pensare che la panacea sia la Cittadella dello sport che arriverà chissà quando».