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Renato Casaro, due mostre sull'ultimo uomo che dipinse il cinema

Renato Casaro è l’ultimo pittore di cinema. «Ero il pittore preferito di Sergio Leone», ci ha raccontato qualche anno fa in una bella intervista. Ha disegnato poster cinematografici iconici al pari dei film che promuoveva. La locandina di Balla coi lupi con il volto di Kevin Costner e le dita che dipingono due linee sul suo viso, l'abbraccio evocativo nel manifesto de Il tè nel deserto, Terence Hill sdraiato su una slitta scalcinata trainata dal cavallo nel poster de Lo chiamavano Trinità… Pennello e aerografo, è stato Renato Casaro a ideare e dipingere quei cartelloni che hanno fatto la storia del cinema. E ora quei capolavori di arte prestata al cinema rivivono in due mostre, una in Romagna, all’interno del Lugo Vintage Festival, l’altra nella Capitale, in occasione della Festa del cinema di Roma.

Casaro nella sua carriera ha collaborato lungamente con Leone, ma anche con Franco Zeffirelli, Bernardo Bertolucci, Mario Monicelli, Giuseppe Tornatore. E anche all’estero, con John Huston, Martin Scorsese, Francis Ford Coppola, Luc Besson, Rainer Werner Fassbinder…

Hanno la sua firma, giusto per citarne alcuni, i poster di Nikita di Besson (con Anne Parillaud di schiena e una chiazza di sangue sulle mattonelle), Amici miei e Un borghese piccolo piccolo di Monicelli (con Alberto Sordi con volto smarrito e ombre alle spalle), Il nome della rosa di Jean-Jacques Annaud, Misery non deve morire di Rob Reiner, Il buono, il brutto e il cattivo e C'era una volta in America di Sergio Leone, Cotton Club di Coppola, L'ultimo imperatore di Bertolucci, Rambo di Ted Kotcheff, film di Carlo Verdone e con Celentano, Terence Hill e Bud Spencer...

A Lugo di Romagna, presso le Pescherie della Rocca, dall’11 al 20 ottobre va in scena la mostra Renato Casaro: l’ultimo uomo che dipinse il cinema. Sono esposte 3 opere inedite e 40 opere originali provenienti dall’archivio del cartellonista di Hollywood e dei premi Oscar italiani. Dal poster di Balla coi lupi a quello di Rambo, passando per quelli che hanno raccontato i capolavori western di Leone.











Ogni poster di Casaro, a mo’ di un dipinto, ha una particolare profondità scenica e si discosta dichiaratamente dalle locandine odierne, realizzate con immagini fotografiche: «L’aerografo mi ha aiutato a rendere le immagini quasi fotografiche, anche se vanno oltre la fotografia. Oggi la pubblicità fotografica è piatta, non è tridimensionale, manca di inventiva», ha detto l’artista in occasione dell’esposizione.

Il tributo al legame artistico tra Renato Casaro e la coppia Spencer e Hill trova eco nella città di Lugo, patria di Italo Zingarelli, produttore e padre artistico del celebre duo. Proprio Terence Hill disse che forse, senza Casaro, lui e Bud Spencer non avrebbero avuto il successo che hanno raggiunto. «Ho lavorato al 90% dei loro film, sono stato voluto proprio da loro», ci raccontò lo stesso Casaro nell’intervista del 2020. «Faccio parte del trio: Terence Hill, Bud Spencer e Renato Casaro», ci disse in un sorriso.

L’altra mostra che lo celebra è Renato Casaro - L’uomo che ha disegnato il cinema, a Roma dal 15 al 27 ottobre. Alla Casa del Cinema saranno esposte 41 opere, copie originali della collezione privata del maestro. L’allestimento prosegue su via Veneto con riproduzioni di manifesti in grande formato e sagome dei film. Infine all’Hotel St. Regis si potranno ammirare 6 opere, copie originali della collezione privata di Casaro.

Il 26 ottobre, intanto, l’ultimo pittore di cinema compirà 89 anni. Le sue parole: «Il film è il mio hobby. Il mio hobby il mestiere. Il mestiere è la mia vita. E la mia vita è un film in technicolor e cinemascope».

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