“ON AIR!” – JURIC: “Carnevali? Ci sono state telefonate, servono dirigenti che sappiano di calcio”, TORRI: “Pellegrini deve andare via, non c’è recupero”, ROSSI: “Il problema è che Roma non ha mezze misure”
ULTIME NOTIZIE AS ROMA – Prosegue il nostro appuntamento giornaliero dedicato al variopinto mondo delle radio romane. On Air, la rubrica più copiata (e incollata) del web, è un viaggio per le frequenze più ascoltate dai tifosi giallorossi a caccia di pensieri, notizie, indiscrezioni e qualche nota di colore. Buon divertimento!
David Rossi (Rete Sport): “Una volta che dimostri di saper giocare a certi livelli vuol dire che lo sai fare. Io penso che Pellegrini sia un buon giocatore, né pippa né fenomeno. E il vero problema di questa città è proprio questo, che non esistono vie di mezzo: qua o sei una pippa o sei un fenomeno. E abbiamo fatto passare fenomeni per pippe, vedi Dzeko, e pippe per fenomeni, e qui la lista diventa molto più lunga…L’aggravante di Pellegrini è che lui soffre terribilmente le critiche, e non ha le spalle abbastanza larghe per affrontare questa pressione. Quindi colpa della pressione, ma anche di Pellegrini che non ha la personalità per reggere la pressione. Sulla consistenza tecnica del giocatore, io delle risposte le ho avute, perchè l’ho visto giocare belle partite…ma pure ieri…”
Gianluca Piacentini (Rete Sport): “Per me entro un anno i Friedkin non saranno più i proprietari della Roma. Tutte le operazioni fatte negli ultimi sei mesi, sia dal punto di vista della ristrutturazione del parco giocatori che da quello dello snellimento dell’apparato, mi fanno pensare che non appena si verificheranno certe condizioni ci sarà un cambio della guardia…Gancikoff nuovo responsabile dello stadio della Roma? Ha fatto così bene con quelli del Milan e dell’Inter…è dal 2016 che stanno aspettando lo stadio…”
Checco Oddo Casano (Rete Sport): “Esistono due tipi di romanisti, quelli 1.0 e quelli 2.0. Senza che si offenda nessuno, però c’è un modo differente di concepire la Roma per un epoca rispetto a un’altra. Io appartengo più agli 1.0…io oggi un mio giocatore in difficoltà, capitano della Roma, non gli sparo contro il colpo di grazia, ma cerco di dargli una mano se posso. Come per esempio non parlarne…”
Mario Corsi (Tele Radio Stereo): “Pellegrini è veramente sfortunato. Fa questo fallo da rosso e poi sulla punizione cambia tutto…c’ha una iella che se lo porta appresso… Dahl? Non pensavo che avesse firmato per cinque anni…lui dice una cosa che non si dice mai: “Magari si fa male qualcuno così gioco io“…ma dai… Lo stadio? Io spero che lo facciano, perchè non se ne può più. E appena lo fanno, il giorno dopo io vado a chiedere lo scudetto…se sarò ancora vivo, perchè avrò 90 anni…”
Lorenzo Pes (Tele Radio Stereo): “Pellegrini? Questo clima di contestazione, perchè anche ieri è stato fischiato, alla lunga incide. Come si esce non lo so, è molto complicato. Adesso è un po’ solo rispetto all’anno scorso, e il suo cammino è in salita. La testa in questo momento non gira, mi sembra abbandonato a sé stesso. In questo periodo storico resta il tema vero della solitudine: gente come Delvecchio o Tommasi erano inseriti in una squadra di grandi giocatori, ora invece deve essere Pellegrini il leader…chi lo aiuta a migliorare la sua prestazione? Deve aiutarsi da solo, ed è questo il suo paradosso…perchè lui non sarà mai un leader, non ne è capace…-”
Alessio Nardo (Tele Radio Stereo): “Quando sei romano e romanista, sei il capitano della tua squadra, e nel tuo stadio ti fischiano, non puoi essere sereno. Però qui a Roma abbiamo visto spesso atteggiamenti poco benevoli verso certi giocatori, penso a Tommasi, o a Delvecchio, col quale c’era una sfida costante tra lui e il pubblico col giocatore che mostrava le orecchie quando segnava…oppure Perrotta, che venne aggredito in un supermercato. Tutti questi giocatori attraverso le prestazioni e il carattere hanno trasformato quell’atteggiamento negativo in qualcosa di stra-positivo. C’è un campo che determina, e Pellegrini deve tirare fuori la personalità e il carattere per riscattare questo periodaccio che sta vivendo…”
Marco Juric (Radio Manà Manà Sport): “Carnevali? La metto così: spero che sia un nome concreto, perchè allora si stanno scegliendo figure che fanno calcio. Da quello che mi dicono che qualche telefonata c’è stata, ed è un nome da tenere dentro. Da parte sua c’è voglia di tornare nel calcio che conta, il salto di qualità nella Roma gli interessa. Non mi metto a dire se mi piacerebbe o no, ma l’eventuale scelta di una figura come Carnevali mi farebbe bene sperare che una struttura dirigenziale sia fatta da persone che il calcio lo hanno fatto nella vita, e non telecomunicazioni…servono dirigenti che hanno fatto calcio e non solo super-professionalità che del core business della Roma, che è il calcio, hanno poco a che fare…”
Piero Torri (Radio Manà Manà Sport): “Pellegrini? Capirei se Juric lo mettesse in panchina, ma potrebbe essere il colpo fatale nei suoi confronti. Io mi comporterei in maniera diversa e lo metterei ancora in campo. L’episodio di ieri mi conferma il fatto che deve andare via da qui. Posso essere pure d’accordo sul fatto che guadagni troppo, anche se ci sono ricostruzioni fantasiose su quello che percepisce, ma deve andare via da Roma, non c’è recupero… Per lui è quasi impossibile recuperare una credibilità calcistica qui a Roma, e allora che le strade si dividano…”
Stefano Carina (Radio Radio): “Juric? Il problema non è capire cosa succederà a giugno, ma se arriverà a gennaio, perchè appena perde o pareggia una partita aleggia subito lo spettro di De Rossi. Però lui mi sembra un tecnico con le spalle larghe, ed è entrato in modo intelligente, poteva farlo come un caterpillar e invece sta cercando di cambiare le cose in modo soft. Il problema della Roma non è Juric, ma è strutturale. La rosa era stata costruita male per De Rossi, figuriamoci per un allenatore che gioca tutto sugli esterni e non ne ha di efficaci. Se i Friedkin avranno la possibilità di cambiare la rosa a gennaio, Juric può dire la sua…”
Roberto Pruzzo (Radio Radio): “La partita di ieri? Sono amichevoli, altrimenti il Belgio non si presentava senza il calciatore migliore… gli hanno dato questo target per farci credere che ci sia una competizione… Pellegrini ha esagerato, credo involontariamente, e la partita è cambiata. In dieci si poteva fare meglio, nel secondo tempo hai sofferto, ma neanche troppo. Però la difesa non mi è piaciuta, anche se Donnarumma non ha fatto grandi parate…”
Stefano Agresti (Radio Radio): “L’Italia? Finché sei stato 11 contro 11 hai giocato molto meglio del Belgio, hai segnato due gol fra l’altro molto simili. Poi l’espulsione di Pellegrini ha cambiato la partita, con l’uomo in meno abbiamo faticato tantissimo e potevi anche perderla. Ma il messaggio che arriva dalla partita è più positivo che negativo… Il rosso di Pellegrini? Per me è netto, entra in modo molto pericoloso col piede a martello sul tendine d’Achille dell’avversario. E infatti non appena Pellegrini vede l’arbitro al VAR ha capito che la partita non la finisce…”
Gianni Visnadi (Radio Radio): “Per me l’espulsione è troppo severa. Pellegrini è in netto ritardo, ma non ha fatto male all’avversario. A me il giallo sembrava più giusto, non era il caso di espellerlo. Poi ormai nel calcio della tv andiamo ad analizzare ogni cosa, e nel fermo immagine si vede il piede a martello…però è a cinque centimetri da terra. Io ho molte perplessità…Nel secondo tempo non hanno dato quel rigore per fallo di Bastoni, che era enorme. Devo vedere non dato quel rigore e data quell’espulsione…mi sento fuori dal mondo…”
Redazione Giallorossi.net
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