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Musica sacra: undici concerti ma anche mostre e conferenze

“Caritas et Amor” è l’architrave che sorregge eventi e concerti del Festival Internazionale di Musica Sacra affidato alla direzione di Franco Calabretto e di Eddi De Nadai, sempre più solenne, che segna il numero trentatré e sarà operativo da domenica 20 ottobre con in cartellone nuove scritture affidate alla creatività di giovani autori e di grandi firme. L’arrivederci — dopo undici concerti a Pordenone, sei appuntamenti udinesi, ai quali si aggiungeranno serate a San Vito, Maniago, Codroipo, Sacile e tre mostre d’arte — è previsto per il 14 dicembre.

Sarà Francesco d’Assisi il fil-rouge di una tematica come quella della carità assai preziosa per il santo, con la sorpresa di una scoperta proprio a lui dedicata, ovvero “Frate Sole”, pellicola muta del 1918, musicata per organo, guarda caso in coda alle appena concluse Giornate del cinema silente. E va ricordato che nel 2026, il 3 ottobre, sarà celebrato l’anniversario degli ottocento anni dalla nascita di Giovanni di Pietro di Bernardone, così si chiamava il fraticello più amato dall’umanità.

L’armonia, e lo si evince chiaramente dal programma, ha un ampio margine di ascolto: dal canto Gregoriano al Medioevo di Hidegard von Bingen, sorvolando sul Rinascimento corale per planare sul Barocco orchestrale, non disdegnando la contemporaneità.

Ricordiamo giustamente chi promuove tutto questo: Presenza e Cultura, il Centro iniziative culturali di Pordenone in sinergia con il Ministero della Cultura, il Comune Pordenone, la Regione Fvg con il sostegno della Fondazione Friuli e di Bcc. Ed è stato proprio il direttore della Fondazione Luciano Nonis ad aprire i microfoni della conferenza stampa di ieri.

Se vogliamo aggiungere un’altra peculiarità dell’edizione 33, la individuiamo nella sua vocazione divulgativa, attraverso alcune lezioni-concerto dedicate ad alcune realtà quali il liceo Le Filandiere di San Vito al Tagliamento, all’Università della Terza età di Sacile, San Vito, Pordenone e Maniago con quattro incontri del progetto “Pianoforte sacro”, in chiusura di festival, con la presenza della pianista macedone Teodora Kapinkovska.

«La Regione — ha scritto in un messaggio il vicepresidente Mario Anzil — sostiene con convinzione iniziative come questa, che non soltanto arricchiscono il nostro patrimonio culturale, ma contribuiscono anche a costruire ponti fra diverse espressioni artistiche e spirituali».

Calabretto e De Nadai, da oltre un trentennio in stretta sinergia per creare via via sempre nuovi orizzonti da scrutare, hanno ripercorso il tracciato artistico di quest’edizione che contempla una delle tante tappe intermedie di una ricerca costante su classica, etnica non scordandosi l’immenso patrimonio armonico di Bach. Fra le eccellenze corali e orchestrali, e ce ne saranno parecchie, emerge la qualità indiscussa del Coro del Fvg diretto da Cristiano dell’Oste.

Il primo ciak verrà battuto il 20 ottobre, alle 20.45, nel Duomo San Marco di Pordenone con la sacra rappresentazione per baritono, voci maschili, archi e armonium composta da Cristian Carrara “Transitus Il cielo di Francesco”. L’arte figurativa affiancherà la struttura concertistica portante del Festival attraverso tre mostre, come di diceva, a cura di Giancarlo Pauletto, legate al tema della Caritas: “Amor hominis. Uomo in mare”, “Amor Naturae. La Montagna” e “Amor Dei”.

Monsignor Orioldo Marson, direttore della Casa dello Studente e presidente di Presenza e cultura, ha concluso sottolineando «quanto, a volte, sia necessaria la fraternità francescana. Mi auguro che il messaggio del festival possa trasformarsi in un appello popolare».

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