Alloggi universitari: Bernini sollecita i Sindaci a non disertare il bando del Pnrr
Dopo che gli enti pubblici hanno praticamente disertato il bando Pnrr “Housing universitario” (solo 4 di essi si sono infatti dichiarati disposti a gestire i posti letto per gli universitari), con evidente squilibrio rispetto alle molte richieste di privati senza esperienza nella gestione delle residenze universitarie, la ministra Bernini, per non far sfumare la possibilità di realizzare l’obiettivo europeo dei 60 mila posti letto entro il 2026, ha scritto una lettera- appello a tutti i Sindaci d’Italia, mettendosi a disposizione per ulteriori chiarimenti, in aggiunta alla promozione del cosiddetto “Roadshow housing” di Ministero e Cassa Depositi e Prestiti.
Bernini spiega nella lettera che “il bando prevede il finanziamento di circa 20mila euro per ogni posto letto”, ottenibili dal gestore della residenza universitaria in unica soluzione, aggiungendo che “il governo, con la rinegoziazione del Pnrr, ha fortemente voluto che questa possibilità fosse riconosciuta anche al settore pubblico”. Il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha dato la colpa della scarsa partecipazione pubblica al bando stesso, affermando che “quelle risorse … sono molto difficili da ottenere per tempistica e lacci burocratici”. Ma il sospetto della ministra, come scritto su X, è che i Comuni non abbiano partecipato “semplicemente perché ritengono più conveniente realizzare posti letto per altri usi”.
La ministra, assieme alla Commissaria straordinaria per l’housing universitario Manuela Manenti, nella lettera ha sottolineato come “Garantire posti letto agli studenti significa dare concreta attuazione al diritto allo studio, pilastro fondamentale per consentire a tutti i giovani, indipendentemente dalle loro condizioni economiche, di costruire il proprio futuro … ma anche favorire una società più giusta e competitiva, in cui talento e impegno possano davvero fare la differenza”, ricordando che “la percentuale di posti vincolata agli studenti meritevoli e con minori possibilità economiche è incrementata sino al 30 per cento”.
Ma non solo: “Nuovi alloggi per gli universitari – prosegue – non significa solo dare l’opportunità ai nostri giovani di partecipare al percorso di studio che ritengono più adatto. Vuol dire anche investire nelle nostre realtà territoriali, migliorandole sotto il profilo sociale ed economico, aumentandone l’attrattività grazie anche alla riqualificazione urbana”.
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