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Boris Becker: “Sinner è costante come Djokovic. Con lui e Alcaraz il tennis è in buone mani”

Boris Becker ha vinto dodici Slam nella sua luminosa vita tennistica: sei da giocatore, sei in qualità di allenatore di Novak Djokovic tra il 2013 e il 2016, dunque vivendo la miglior stagione della carriera del serbo, se non la migliore della storia. E da quel 2015, tolto il 2016 di Murray, non si vedeva probabilmente un’annata così brillante in termini numerici e di sensazioni come quella prodotta in questo 2024 da Jannik Sinner. Che è stato pesantemente investito in un’interessante intervista concessa dal tedesco a Federica Cocchi per la Gazzetta dello Sport.

Ho visto molte partite di Jannik ultimamente, è davvero in
forma
“, spiega Becker, “dallo Us Open in avanti sta giocando nettamente il suo miglior tennis. Quanto a Nole, gli assomiglia. Lo stile lo ricorda molto, soprattutto per la costanza di rendimento. Jannik non scende mai
“sotto il par”, gioca sempre a un livello molto alto
e porta in campo un tennis di qualità eccelsa. Mette grande velocità nei suoi colpi e spinge gli avversari lontani dalla linea di fondo. Quando Nole era un po’ più giovane, fino a un paio d’anni, fa riusciva a dominare gli scambi da fondo grazie ai suoi fondamentali, al lavoro di piedi e alla velocità
“. Nello scambio da fondo Sinner è diventato dominante, difficile da contrastare, visto che nella quasi totalità dei casi è lui a decidere il ritmo e a tenere sotto lo scacco l’avversario.

Anche Alcaraz, secondo Becker. Che lo ha però battuto tre volte su altrettanti incontri nel 2024: “Le sconfitte sono arrivate perché Carlos è in grado di giocare a una velocità forse anche superiore a quella di Sinner, ma non con la stessa costanza. Però, quando Alcaraz gioca il suo tennis al più alto livello, diventa difficile anche per Jannik batterlo. Quando lotti per il numero 1, per gli Slam, allora fai di tutto per superare il tuo rivale e sali di livello in maniera eccezionale, come fa Carlos“. Una rivalità che sembra essere già pronta a seguire i grandi dualismi del passato, come una nuova sfida tra Federer e Djokovic…o dei nuovi Big Three.

Possiamo definire Sinner e Alcaraz i Djokovic e Federer del futuro“, concorda Boris, “anche se vanno fatte le dovute proporzioni. Roger e Nole hanno fatto la storia di questo sport, così come Rafa. Lo stile di gioco di Alcaraz, a livello di bellezza, è più simile allo svizzero anche se il suo idolo è sempre stato Rafa. Dal punto di vista puramente stilistico puoi paragonare lo spagnolo a Federer e l’italiano a Djokovic. Però,
adesso, nel circuito abbiamo un altro dilemma…ci serve un “Nadal” per completare i nuovi Big 3. E un altro giocatore per ricalcare i Fab Four
“. E, come sempre, la risposta dell’ex n.1 su chi potrebbero essere due nomi caldi, è subito pronta: “Quello per me più vicino ad arrivare in alto è Ben
Shelton
. Il più pronto, in un primo tempo, sembrava essere Holger Rune, ma quest’anno non ha fatto molti progressi. Ho osservato invece a lungo l’americano anche in Laver Cup, nei singolari e nei doppi, e mi è piaciuto il suo atteggiamento. Sorride, dà spettacolo, diverte e si diverte
“.

Come si sta divertendo in questo periodo il pubblico italiano. Come mai era successo prima d’ora. Tutto merito di Jannik Sinner, che può puntare in alto, ancor più in alto di ora, soprattutto secondo il presidente FITP Angelo Binaghi. E diventare dominante come Djokovic? Becker risponde con onestà, dando a tutti i giusti meriti: “Chi può dire se un giorno Sinner sarà dominante come Nole? Però non bisogna mettere sulle spalle di questi giocatori troppa pressione: vincere 24 titoli dello Slam è qualcosa di sovrumano, così come le 428 settimane da numero 1 al mondo. Esiste un solo Nole, un solo Federer e un solo Nadal. Ma penso che con questi ragazzi il tennis sia davvero in ottime mani“.

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