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Re Carlo in Australia come “una vecchia rock star al suo ultimo tour”: tutti e sei i premier lo snobbano e non si presentano al ricevimento

Più che di un cerimoniale riservato ad un capo di Stato e soprattutto ad un re al vertice del Commonwealth, Carlo III, nel suo prossimo viaggio in Australia si dovrà accontentare di una accoglienza degna di un personaggio dei fumetti, o meglio, come lo ha definito qualche anti monarchico, di “una vecchia rock star al suo ultimo tour”. Un saluto per il pubblico rimasto, insomma, per Carlo III che pur di andare in questo faticoso e lontano Royal Tour ha chiesto ed ottenuto il permesso dei medici di sospendere le terapie contro il cancro alle quali si sta sottoponendo da gennaio. Non ci saranno politici a riceverlo ufficialmente, perché tutti e sei i premier degli stati australiani hanno chiarito che non parteciperanno al ricevimento organizzato in suo onore il 21 ottobre a Canberra.

La versione ufficiale diffusa è quella che “purtroppo avevano già altri impegni” e che per questo motivo non potranno salutare, o inchinarsi davanti al loro sovrano che, stando a quanto avrebbe reso noto Buckingham Palace, aveva tutta l’intenzione di incontrare anche i politici oltre alla comunità australiana in questi 11 giorni.
Ciò nonostante, Sky News ha riportato la notizia che Jacinta Allan, leader dello stato di Victoria, è stata l’ultima a confermare la sua assenza subito dopo che lo smacco era partito da Peter Malinauskas, capo dell’Australia del Sud, “già impegnato in una riunione di Gabinetto”. A difesa del monarca sarebbero intervenuti alcuni media del lontano continente, come il The Sydney Morning Herald che ha giudicando la scelta “irrispettosa, infantile ed un vero e proprio insulto”.

Che affronto per il sovrano che, di fatto, in linea con quanto sosteneva sua madre, l’amatissima regina Elisabetta II, non ha mai espresso alcun dissenso nei confronti della eventuale volontà del paese di lasciare il Commonwealth e rimuovere la sua foto dagli uffici pubblici scegliendo di essere una repubblica indipendente.
L’idea di un referendum per lasciare al popolo questa decisione era già partita da tempo ed il premier Albanese lo aveva promesso nella sua ultima campagna elettorale.
L’idea era quella di aspettare che il tempo lasciasse accomiatare Elisabetta II da questo mondo, per non contrariare una figura rispettata alla quale nessuno avrebbe voluto dare uno smacco simile, e poi procedere con il divorzio. Eppure, a onor del vero, va riconosciuto che negli ultimi sondaggi il sentimento anti monarchico non sarebbe poi così forte. Secondo il Daily Telegraph, a Sidney, un intervistato su quattro avrebbe una opinione positiva del monarca, quindi migliore rispetto a quello che aveva prima della sua incoronazione un anno fa.

Solo il 33% delle persone che hanno risposto sostiene anche che vorrebbe vedere l’Australia diventare una repubblica, mentre il 45% preferirebbe restasse una monarchia.
Del primo gruppo fanno sicurante parte coloro che hanno definito il re 75enne come una vecchia gloria che sta andando a tenere il suo tour d’addio.
Così lo hanno dipinto su magliette nelle quali indossa occhiali da sole scuri e con sotto la scritta: “Monarchy – The Farewell Tour of Oz” (Monarchia: il tour d’addio di Oz). Nelle T shirt figurerebbero anche Camilla e William con un’aria molto vintage. D’altronde, per chi sostiene il cambiamento, non ci sarà una seconda opportunità per i futuri residenti di Buckingham Palace perché con Carlo III sperano di chiudere definitivamente questo capitolo.

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