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Una domenica mattina tra le mura del castello «Esperienza imperdibile»

Ivrea

Il castello di Ivrea ha aperto le porte già da quel sabato 20 luglio, che tutti avevano cerchiato in rosso sul calendario come data da ricordare: la corte interna ed i camminamenti di ronda sono diventati accessibili. Non v'è povero quartiere, Che non sfoggi un po' di gale Che non canti con piacere La Canzon del Carnevale. Con la Sposa e col Garzone Che ad Abbà prescelto fu, Va cantando ogni rione: Il Castello non c'è più. Recita così la canzone che qualche eporediese, che ci si trovi casualmente dinnanzi, canta, scherzosamente, alla vista dell'imponente castello perché è proprio con lui che si conclude l’inno del carnevale di Ivrea, noto a tutti con le sue rossi torri, da sempre, insieme al carnevale, simbolo della città e attrazione turistica indiscussa. Un gioiello medievale che domina la città dall’alto descritto anche dal poeta Giosuè Carducci che però era pericolante e pertanto è rimasto chiuso per lavori di restauro sia internamente (le antiche celle ora accessibili) sia all'esterno (i camminamenti di ronda percorribili ora anche in gruppi di 20-25 persone).

«Vivo ad Ivrea da più di 7 anni e mi son sempre chiesto come fosse la vista da lassù - è uno dei commenti di chi si accinge a comprare il biglietto aspettando le 11.30 per poter seguire la visita guidata. Sì perché i lavori al castello erano cominciati nel gennaio 2023 ma il cortile del castello era rimasto chiuso già dal lontano maggio del 2016 dopo il crollo di tegole e intonaci. Nel 2017 poi, dopo una lunga trattativa, il complesso era passato dal demanio al Comune, aprendo la strada ai lavori di restauro. Ad accorrere all'interno del castello anche qualche nostalgico che ricorda i bei tempi andanti avendo visto il cortile del castello ospitare proiezioni e concerti prima della sua chiusura.

«Costruito nel 1358 per volere di Amedeo VI di Savoia, il castello è stato testimone di avvenimenti storici e sontuose feste medievali e conserva ancora oggi il fascino di una fortezza difensiva. Guardate i segni del ponte levatoio». Inizia dall’esterno la visita turistica domenicale, con un excursus storico che spiega a cosa corrispondano le aperture di aria «vedete, quelle strette e lunghe corrispondono ai bagni» prosegue la guida turistica. Dura un’ora all’incirca l’iter che conduce, attraverso una scala esterna in acciaio, alla cima delle torri, dove si può godere in tutta sicurezza, di un panorama mozzafiato sulla città. «Quello è l’Anfiteatro Morenico eporediese e lì l’imbocco della Valle d’Aosta» indica ancora la guida.

Un’esperienza imperdibile per gli amanti della storia, dell’architettura e dei paesaggi suggestiva per gli amanti della storia. Non solo, perché anche i bambini sembrano apprezzare moltissimo la visita visto che già alcune scuole hanno pianificato la visita didattica. Peccato che i disabili non possano ancora visitarlo in considerazione del fatto che l'unico modo per fare la visita è armandosi della forza del proprio corpo per salire fino in cima.

Nei prossimi mesi, le visite saranno gestite secondo un preciso calendario e orari di apertura, che prevedono l'accesso: il venerdì dalle 17 alle 18, sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle 11.30 e dalle 15 alle 17. Costo dei biglietti: intero € 13,00 ridotti € 11,00 (riservati a visitatori di età compresa tra i 6 e i 25 anni o in possesso di altre convenzioni promozionali) gratuito per i possessori Abbonamento Musei Torino Piemonte, visitatori di età compresa tra 0 e 5 anni, disabili con accompagnatore.

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