Dodicenne travolta a Padova, il treno doveva andare a 30 all’ora
C’è un altro punto fermo dal quale è partita l’indagine sulla tragedia costata la vita alla studentessa dodicenne Olesya Kypriyanchuk, travolta da una locomotrice diretta in zona industriale nel passaggio a livello riservato ai pedoni in via Friburgo.
Lungo quel tratto di binario il limite di velocità imposto ai treni è di 30 chilometri orari: andava a quella velocità il mezzo che ha investito la piccola? Sarà un altro interrogativo al quale dovrà rispondere il consulente tecnico che, mercoledì 16 ottobre, avrà il formale incarico di ricostruire la dinamica dell’incidente e, di conseguenza, accertare le responsabilità anche di eventuali enti chiamati ad avere competenza su quel passaggio a livello interdetto ai veicoli e ammesso solo per i pedoni.
Si tratta dell’ingegnere veronese Luigi Cipriani che presenterà giuramento in procura davanti al pubblico ministero padovano Roberto D’Angelo, titolare dell’inchiesta.
Due indagati
Un’inchiesta nella quale, al momento, ci sono due indagati per omicidio colposo, i macchinisti della locomotrice che, dalla stazione ferroviaria, era diretta in zona industriale. Un atto dovuto per garantire la partecipazione anche degli indagati a qualunque accertamento tecnico.
L’altro punto fermo sul quale poggia l’indagine? Le sbarre del passaggio a livello erano abbassate come confermato da un filmato recuperato dalla telecamera di sorveglianza del Comune che si trova a qualche decina di metri di distanza, all’intersezione fra via Friburgo (quella che si trova sull’opposta carreggiata) e via San Marco. E la piccola, che rientrava a casa da scuola, si è infilata sotto il primo ostacolo probabilmente per non essere costretta a una lunga attesa.
Zone d’ombra da chiarire
Tante, comunque, sono le zone d’ombra da chiarire che vanno ben oltre il comportamento dei macchinisti (il treno non sarebbe andato veloce, ma resta da capire se rispettava quel limite). E allora, è a norma quel sottopasso in un’area così fortemente urbanizzata e trafficata?
Il riferimento è, in particolare, alle sbarre che sono prive di grembiale, quella sorta di cancelletti che a partire dalla sbarra devono arrivare al piano campagna.
E sono sufficienti i segnali che dovrebbero impedire a chiunque di poter avvicinarsi al binario e di attraversarlo? Solo tra alcuni mesi qualche elemento in più di chiarezza sarà a disposizione della procura.
L’incidente
L’incidente, come si ricorderà, è avvenuto nel primo pomeriggio del 10 ottobre scorso. Olesya Kypriyanchuk, di origine ucraina e da due anni in Italia, stava rincasando dalla scuola media Pacinotti: frequentava la seconda media ed era diretta nell’abitazione dove viveva con la mamma nel rione San Lazzaro. Dietro di lei un’altra compagna di scuola.
D’improvviso, proprio mentre la ragazzina stava iniziando l’attraversamento del binario unico, è sopraggiunta la locomotrice.
I due macchinisti hanno azionato i freni di emergenza rendendosi conto di un ostacolo (non avrebbero visto chiaramente la piccola) poi, una volta fermi, sono scesi e hanno visto il corpo agganciato dalla motrice e trascinato per una ventina di metri. La bimba è morta in serata nella Terapia intensiva dell’Azienda ospedaliera. —