Galleria Bombi a Gorizia pronta entro l’anno: sarà rivestita in metallo
«È una proposta migliorativa». Lara Carlot, direttore centrale per particolari funzioni (questa la dicitura corretta) dell’Edr di Gorizia, illustra le novità che riguarderanno Galleria Bombi, fra piazza Vittoria e via Giustiniani, ancora chiusa per i lavori di riqualificazione.
«In sede di verifica dei materiali e dei metodi costruttivi - spiega - l’impresa aggiudicataria ha proposto una variante delle opere di rivestimento interno e di contenimento delle acque. La guaina con finitura ad intonaco inizialmente prevista per l’impermeabilizzazione e la finitura verrà sostituita con un carter metallico. Il tutto avverrà a parità di costi, ovvero non sarà necessario effettuare spese aggiuntive. Peraltro, si tratta di una soluzione più duratura nel tempo».
Anche all’Albo pretorio del Comune di Gorizia è apparsa una delibera della Giunta intitolata proprio “Approvazione proposta migliorativa al progetto definitivo/esecutivo”. Molto interessante la lettura della relazione di variante in cui si rammenta che «l’alluminio è, normalmente, più costoso dell’acciaio ma questo fattore non incide sulla presente variante migliorativa che si mantiene nei limiti dell’importo contrattualizzato».
Viene segnalato, inoltre, come la struttura di rivestimento in alluminio proposta nell’offerta migliorativa sia «in grado di smaltire portate d’acqua di percolazione aggiuntive al momento non quantificabili». Tale scelta porterà benefici anche per quanto riguarda il cronoprogramma dell’intervento: la fine lavori - lo si apprende sempre leggendo la relazione - è prevista per il 25 novembre 2024, quindi con un risparmio di tempo di 24 giorni rispetto all’ultimazione dei lavori prevista. Tutta una serie di vantaggi che hanno trovato perfettamente d’accordo sia l’Ente di decentramento regionale (l’ex Provincia) sia il Comune di Gorizia. Anche la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia non ha avuto nulla da opinare.
La nuova soluzione progettuale è stata proposta dalla Rete temporanea di imprese con capogruppo/mandataria la ditta Engeco srl. Il quadro economico, dicevamo, rimane del tutto invariato e assomma a 2.095.000 euro e rientra fra i progetti-pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio abbandono e abbandonati. «Per il montaggio della struttura - si legge ancora nella relazione - si avrà cura di non scheggiare i conci di pietra della parete originaria. Per la realizzazione degli ancoraggi verranno utilizzate le ampie fughe presenti tra i conci stessi». —