La California vara una legge per limitare i costi della benzina e i profitti delle compagnie petrolifere
Il governatore democratico della California, Gavin Newsom, ha firmato una legge per tentare di prevenire improvvisi incrementi nei prezzi della benzina. Ultima mossa nella battaglia dello stato americano contro l’industria petrolifera locale, accusata dal governatore di essere in combutta con Donald Trump per alzate i prezzi mentre le elezioni si avvicinano. In California il prezzo della benzina è superiore di circa il 30% rispetto alla media nazionale, il costo è di 4,68 dollari al gallone (circa 1,2 euro al litro, ndr).
I costi superiori alla media dipendono anche da accise e norme ambientali particolarmente severe che ne aumentano il prezzo. Newsom non ha voluto abbassare le accise o le imposte sui carburani ma ka nuova legge agisce a monte, sul prezzo di produzione. Da oggi le autorità statali che regolano il prezzo finale del carburante possono obbligare le raffinerie a mantenere una certa quantità di scorte a disposizione per evitare aumenti improvvisi dei prezzi, cosa che tipicamente accadono quando si fermano per manutenzione.
Newsom ha criticato l’industria petrolifera per le pressioni volte a impedire l’approvazione di questo testo da quando le camere del parlamento di Sacramento hanno cominciato a studiarlo in agosto: “Continuano a mentire e a manipolare. Stanno raccogliendo profitti senza precedenti solo perché nessuno glielo impedisce”, ha detto il governatore che tra due anni vedrà scadere il suo secondo mandato alla guida del Golden State e da sempre coltiva ambizioni presidenziali.
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