A Roma arriva “Nasty”, la première italiana del documentario sulla vita di Ilie Nastase
“Nasty. More than just tennis”. Questo il titolo del documentario su Ilie Nastase, già uscito nelle sale cinematografiche rumene lo scorso 16 aprile. Tra pochi giorni, ecco la premiere italiana. A Roma, durante la Festa del Cinema, alle ore 21 presso Sala Petrassi. E di nuovo martedì 22, alle 19, con la replica nella sala 1 del Cinema Giulio Cesare, sempre nella capitale. Finalmente in Italia quindi, dopo che a maggio il film è stato proiettato a Cannes riscuotendo un enorme successo.
Nel film compare più volte il direttore di Ubitennis Ubaldo Scanagatta che ricorda diversi aneddoti e momenti straordinari della vita del grande campione rumeno, primo n.1 della storia ATP per le classifiche fatte con il computer. Siparietti esilaranti dentro e fuori dal campo.
La pellicola – diretta da Tudor Giurgiu, Cristian Pascariu e Tudor D. Popescu – attinge a una vasta gamma di filmati di repertorio che ritraggono il tennista rumeno nei migliori anni della sua carriera. Ma non solo. Fondamentali anche gli interventi di grandi esponenti del tennis mondiale: Ion Tiriac, Jimmy Connors, Stan Smith, Bjorn Borg, John McEnroe, Billie Jean King, Rafael Nadal, Boris Becker e Yannick Noah. Così come le parole di Phil Knight, Gheorghe Hagi e Nadia Comaneci.
Per un personaggio tanto amato, quanto criticato e spettacolare. Un vero numero 1. E lo è stato pure per primo a livello ATP, dal 23 agosto 1973 al 2 giugno 1974, per un totale di 40 settimane consecutive. Nastase ha ottenuto molto in carriera: due Slam (US Open 1972 e Roland Garros 1973), quattro ATP Finals quando tutti le chiamavano Masters (1971, 1972, 1973 e 1975), due ultimi atti a Wimbledon (1972 e 1976), per un totale di 64 titoli in singolare (altre 37 finali perse) oltre i 23 conquistati prima della creazione dell’ATP, che da quest’ultima non sono però mai stati riconosciuti.
Da sottolineare, anche i tre allori Major in doppio (disciplina nella quale ha raccolto 45 primi posti): con Ion Tiriac al Roland Garros 1970 e a fianco di Jimmy Connors a Wimbledon 1973 e allo US Open 1975. Con il connazionale Tiriac Nastase ha perso un’altra finale dell’Open di Francia (1966), e lo stesso è accaduto in coppia con Connors sempre al Roland Garros (1973). Da menzionare, sono anche i due successi a Wimbledon in doppio misto con Rosemary Casals (1970 e 1972), oltre che la finale persa allo US Open, sempre in coppia con la tennista statunitense (1972).
Ma più che dei risultati, di Nastase ha sempre colpito il suo modo di essere e di comportarsi sia in campo che fuori. Nel film è in rilievo la sua stagione del 1972, anno nel quale conquistò lo US Open in singolare, le Finals a Barcellona, la finale di Wimbledon e pure quella di Coppa Davis, competizione in cui il tennista rumeno finì per arrivare nel secondo gradino del podio, insieme alla sua nazionale, per ben tre volte (1969, 1971 e 1972).
Primo tennista europeo della storia a raggiungere un milione di dollari di montepremi, Nastase era dotato sia di forza fisica sia di un tennis fantasioso, completo ma soprattutto imprevedibile, come diceva il rivale Borg. Un personaggio di impatto si diceva: controverso, arrogante e rude da un lato; amabile, affascinante e generoso dall’altro. Un’icona degli anni ’70 in tutto e per tutto, che ha rivoluzionato la figura del tennista grazie al suo innato senso dello spettacolo.
Terminata la carriera nel 1985, Nastase è stato eletto nel parlamento rumeno nel 1995 e si è pure candidato come sindaco di Bucarest, ma senza successo. Tennista, politico, scrittore e amante della bella vita. “Nasty” si propone di raccontare tutte le sfaccettature di questo signore, ora 78enne, che nessuno ha mai potuto dimenticare. Il primo numero 1 del tennis moderno. E’ stato capace di combinarne di tutti i colori in campo, tant’è che è principalmente a causa sua (e di John McEnroe) che fu creato il Code of Conduct, il codice di comportamento per i tennisti. Ma anche se ne ha fatte di tutto, non l’ha mai fatto con cattiveria, con perfidia, con la voglia di imbrogliare. Certo non era un personaggio politically correct lui che chiamava Arthur’s Ashe, “Negroni”, Kodeš “comunista”, Panatta “Macaroni” e così via. A Stoccolma fu in un primo momento squalificato a fine match contro Ashe durante le finali ATP del 1975. Fu l’unico match in cui non ci fu un vincitore perché Ashe furibondo, lui che di solito era calmissimo, uscì dal campo ritirandosi perché Nastase gliene diceva di tutte “Qui c’è poca luce, i riflettori non funzionano e quando lui viene a rete non lo vedo tanto e’ scuro!”. Più tardi fu dato sconfitto anche Nastase, che però superato il girone all’italiana finì per vincere il Masters. Quella sera del match con Ashe Nastase rientrò in albergo e fece trovare un mazzo di rose rosse nella camera di Ashe…che gli voleva un gran bene, salvo quando lo incontrava sul campo da tennis nelle giornate in cui Ilie era pestifero. Ubaldo Scanagatta aveva invitato al torneo WCT di Napoli dove giocavano alcuni dei più forti tennisti del mondo, incluso naturalmente Nastase, una bellissima attrice che recitò nel film “La Pelle” di Liliana Calvani: si chiamava Alexandra King. A fine serata, dopo la sessione serale del torneo, Ubaldo con i suoi ospiti e con alcuni giocatori andò a cenare in una celebre pizzeria napoletana. Ilie Nastase conobbe li’ Alexandra King che Ubaldo gli presentò. Qualche tempo dopo Nastase l’avrebbe presa in moglie. La seconda di cinque. Alexandra non l’ha mai perdonato al direttore di Ubitennis!