Cozzi, l’addio dopo 26 anni: «Mi tolgo le ginocchiere»
PAVIA
Con una toccante e bellissima lettera alla pallavolo, proprio nel fine settimana in cui inizia la nuova stagione del volley dalla B in giù, Valentina Cozzi, atleta dal palmares invidiabile, ma ancor di più giocatrice di grande classe e donna di straordinaria solidità, annuncia il suo ritiro.
ADDIO RITI SCARAMANTICI
“Cara Pallavolo, quest’anno non inizierò, come di consueto, da 26 anni a questa parte il campionato. Non ho iniziato la solita preparazione ad agosto (che a me, al contrario di tutti, piaceva molto). Non giocherò più le gare del sabato sera, con tutti i riti scaramantici e cabale che precedevano. Non sarò più dentro quel rettangolo “9x9”. Insomma, come si suol dire, ho appeso le ginocchiere al chiodo”. Se questo è l’incipit, il passo successivo non può che essere lo sguardo alla vita senza volley ed a tutto ciò che è stato prima: “Mi mancherai? Sicuramente tanto. La mia vita senza di te è completamente diversa, un po’ sfasata… Non è scandita dai nostri soliti appuntamenti giornalieri. Mi mancherà stare in palestra con le mie compagne, mi mancherà lo spogliatoio, il “fight club” dove sparavamo un sacco di cazzate. Mi mancherà toccare la palla, giocarci, annusare l’odore della sua pelle, mi mancherà buttarmi sul pavimento e saltare, mi mancherà esultare a squarciagola con le mani al cielo, mi mancherà avere quell’adrenalina in corpo… Insomma, mi mancherà tutto di Te”.
LA MIA VITA SENZA VOLLEY
Ventisei anni continui di volley sono vita che forma vita: “Non so neanche come sarebbe stata la mia vita senza Te. Ti devo molto, anzi, tantissimo. Devo ringraziarti per la persona e la donna che sono oggi perché la pallavolo educa, trasmette valori sani e profondi come il rispetto, il sacrificio, la passione, la disciplina. La pallavolo è sudore, divertimento, aggregazione e lavoro di squadra per la squadra, altruismo, amicizia. Con Te ho gioito, esultato, piato, inveito, riso…”.
INCONTRI IMPORTANTI
E l’importanza dello sport di squadra nella formazione della persona viene fuori nelle righe che seguono: “Mi hai fatto incontrare delle persone stupende (altre, un po’ meno…), che tutt’oggi fanno parte della mia vita, amiche e amici speciali, compagne di avventura, “partner in crime”. Ho visitato città e luoghi fantastici dove ogni volta ho lasciato un pezzo del mio cuore. Con te, mi sono innamorata… Mi hai dato una forza immensa in ogni situazione e la tua luce ha permesso di mostrare la mia persona e la mia essenza”.
PICCOLI RIMPIANTI
Valentina non fa alcun accenno alla carriera, ai tanti successi, ma non nega un rammarico che tuttora la infastidisce: “Di tutto questo lungo viaggio, di cui ti sono immensamente grata, ho solo qualche piccolo rimpianto. E quello più grande è quello di non aver potuto giocare “The last dance”, la mia ultima partita per onorarti. Ma i “tecnici della pallavolo” (perché è così che si definiscono) non prediligono valori come la riconoscenza, la gratitudine o, semplicemente, non mettono davanti l’essere umano. Come dice il cantante Mengoni, la meta non è un posto, ma quello che proviamo. Quindi, il senso e lo scopo del viaggio non è la meta, ma il viaggio stesso. Con la preghiera che continuerai ad essere maestra di vita ancora per tante ragazze e ragazzi. Nel mio cuore sarai sempre in un posto speciale. #Sharethelove. Vale#5”.—
Fabio Babetto