Venezia è maglia nera per vittime della strada: pesa la strage del bus
Più 26 decessi. L’incremento maggiore di vittime in incidenti stradali nel 2023 spetta, tra le province italiane, a Venezia. A pesare è la tragedia del bus di Mestre, volato giù dal cavalcavia superiore il 3 ottobre di un anno fa, provocando 22 vittime. Una tragedia ancora vivissima nella comunità.
Da qui il pessimo primato nazionale per Venezia che emerge dalla annuale rilevazione sugli incidenti stradali in Italia resa nota dall’Aci, automobil club d’Italia con la collaborazione di Istat.
Venezia è prima per incremento di vittime, seguita da Bologna (+21), Milano e Reggio Calabria (+20). Ma pesa anche il terzo posto a livello nazionale per numero di ciclisti morti in incidenti.
Prima è la provincia di Milano con 11 decessi, seguono Latina (10) e Venezia con 8. E ancora: dei 21 morti in Italia a bordo di un monopattino, 3 sono concentrati nella provincia di Torino, due nella provincia di Venezia e altrettanti a Roma. Nel Veneto orientale i due casi: nell’aprile 2023 una rovinosa caduta dal monopattino costò la vita ad un 59enne; a luglio 2023 analoga sorte a Bibione per un turista cinquantenne in vacanza.
Nel 2023 le vittime in totale sono state 77, contro le 51 del 2022. Venezia detiene il triste primato con 30 (compresi i 22 morti della tragedia del bus), seguita da Jesolo (7), Chioggia e Portogruaro (5).
È da evidenziare che anche se non fosse avvenuta la tragedia del bus di Mestre con il suo carico di 22 vittime, il dato delle vittime di incidente stradale nel Veneziano sarebbe comunque stato maggiore al 2022, confermando un peggioramento della tendenza che ritroviamo nella raffica di decessi di questi primi 10 mesi del 2024.
Tra le cause principali all’origine degli incidenti stradali al primo posto vi è una guida distratta e il mancato rispetto della segnaletica. Poi l’eccesso di velocità.
L’incremento in valori assoluti di decessi è avvenuto, nonostante il numero di incidenti sia diminuito rispetto all’anno precedente, da 2.384 a 2.348, meno 36. Il rapporto dell’Aci dice anche che il numero di feriti è cresciuto: 3.227 contro i 3.196 dell’anno prima (anche in questo caso pesa la tragedia del cavalcavia). E sempre a causa dell’incidente di Mestre di un anno fa, la indagine evidenzia un balzo degli autobus nella classifica per rischio di mortalità (25,54), seguito dal monopattino elettrico.
Nel 2023 gli incidenti più pericolosi sono avvenuti in strade provinciali, regionali statali fuori dell’abitato (con 45 morti), seguite da quelle urbane (23 morti). E la maggior parte di tragedie è avvenuta nella fascia pomeridiana e serale (45 morti), rispetto a quella notturna (14 morti). Il mese più funesto, ovviamente, ottobre, seguito da luglio.