Vende generatori scadenti a un agricoltore friulano e lo denuncia quando si vede bloccare l’assegno: truffatore condannato
Gli era sembrato subito un buon affare, tanto da convincerlo a staccare un assegno da 2.700 euro. Solo dopo si era accorto che le attrezzature spacciate per generatori di una precisa marca, altro non erano che prodotti di seconda scelta. Per questo un trentaseienne di Napoli, Cristiano Cangiano, venerdì 18 ottobre è stato condannato dal giudice del tribunale di Udine, Carla Missera, a 4 mesi di reclusione per tentata truffa più le spese processuali.
L’episodio ha coinvolto, nel febbraio 2023, un imprenditore agricolo della zona di Premariacco. In quei giorni, lui come altri operatori del Collio, avevano ricevuto la visita di Cangiano, che provava a “piazzare” i suoi generatori.
Quando raggiunse l’azienda dell’imprenditore di Premariacco (quest’ultimo era difeso dall’avvocato Maurizio Landelli), gli propose l’acquisto di due generatori Yamamar Dw8500w a un prezzo agevolato. Per convincere il potenziale cliente non solo sfoggiò gli adesivi originali delle due apparecchiature, ma motivò il perché del prezzo ribassato. In particolare, come ha spiegato Cangiano, rappresentava un affare trattandosi di un residuo di generatori per la concessionaria New Holland slovena.
Convinto di poter fare un buon acquisto l’imprenditore accettò la proposta, consegnando nelle mani del suo interlocutore l’assegno. Poco dopo, però, accortosi dell’inganno, riuscì a bloccarlo contattando la banca.
Trascorso qualche giorno, anziché dileguarsi dopo non aver messo a segno il colpo, il trentaseienne napoletano si presentò alla caserma dei carabinieri di San Pietro a Patierno, in Campania, denunciando per truffa il friulano, responsabile di avergli bloccato l’assegno. La vicenda, come detto, si è chiusa ieri con la condanna di Cangiano.