Tabelle bilingui Rijeka-Fiume: «Dal Comune nessuna richiesta»
A rivangare la questione è stato il consigliere municipale Robert Salečić di Unione del Quarnero, rivolgendosi al sindaco di Fiume, il socialdemocratico Marko Filipović. La domanda è puntuale: «Caro sindaco, come mai finora non sono state collocate le tabelle bilingui Rijeka - Fiume all’entrata in città?». Come ricordato dal consigliere, «si trattava di un impegno concordato da Comune, Unione Italiana e Comunità degli Italiani fiumana, che avrebbe dovuto impreziosire ulteriormente il progetto “Fiume capitale europea della Cultura 2020”».
Salećić aveva interpellato giorni fa il primo cittadino nel corso della sessione del Consiglio comunale fiumano. «Purtroppo non ci sono state le autorizzazioni delle imprese Strade croate e Autostrade croate, in assenza delle quali non è stato possibile sistemare le tabelle bilingui», aveva spiegato il sindaco. «In compenso, tra qualche mese inaugureremo in città l’asilo infantile italiano denominato “Fiume”, il che conferma l’anima multiculturale e multietnica del capoluogo quarnerino», aveva rilanciato Filipović.
Una risposta, quella del sindaco, che non ha soddisfatto Salečić né tantomeno la Comunità nazionale italiana che vive a Fiume. A complicare la vicenda è arrivata poi la reazione di Strade croate e Autostrade croate (in croato Hrvatske ceste e Hrvatske autoceste) alle affermazioni di Filipović, che aveva di fatto scaricato sulle due società la responsabilità della mancata dicitura Rijeka-Fiume.
Entrambe le imprese sostengono di non aver mai ricevuto in tutti questi anni alcuna richiesta di autorizzazione per la collocazione delle tabelle con diciture bilingui all’ingresso della città. Il sindaco fiumano avrebbe dunque mentito, cercando di giustificare l’inerzia dell’amministrazione sulla questione con presunte responsabilità riconducibili alle due società. Alla faccia di chi (amministrazione comunale socialdemocratica in primis) si fa vanto di Fiume come centro che si distingue dagli altri per tolleranza, convivenza e multiculturalismo .
In attesa di ulteriori sviluppi su una vicenda che avrebbe potuto confermare Fiume quale città dal volto europeo, è stato il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, a soffermarsi sulla questione. «È censurabile che un impegno preso congiuntamente da Comune, sodalizio dei connazionali e Unione Italiana sia stato disatteso dalla municipalità. Eppure - ha ricordato - avrebbe potuto ribadire, senza procurare problemi alla maggioranza, la testimonianza dell’italianità presente a Fiume. Ricordo che la più grande città del Quarnero si era imposta quale candidata a Capitale europea della Cultura 2020 con il programma “Fiume, porto della diversità”.
Pertanto sollecito e auspico che l’amministrazione cittadina fiumana compia i passi necessari per superare l’impasse, nell’interesse di tutti coloro che vivono a Fiume, connazionali e non». Anni fa, grazie alla cooperazione tra Comune e Comunità degli Italiani, in Cittavecchia sono state collocate diverse tabelle con gli odonimi storici di vie, calli e piazze. —
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