Bar a Padova, fuori dal centro aperture no limits. Nelle piazze la chiusura resta alle 2
Scatta la liberalizzazione degli orari dei locali fuori dal centro storico di Padova, senza più l’obbligo di uno stop di un’ora tra le 5 e le 6 del mattino. Ma soprattutto la conferma della chiusura alle 2 per i bar del centro, fermo restando il meccanismo della patente a punti.
Sono le novità dell’ordinanza firmata giovedì scorso dal sindaco Sergio Giordani, che riorganizza gli orari degli esercizi pubblici.
«Abbiamo semplicemente sostituito l’ordinanza precedente che era un po’ obsoleta, mettendoci al passo con la realtà di fatto – chiarisce l’assessore al commercio Antonio Bressa – Se ci sono situazioni particolari, come la zona stazione, si può sempre intervenire con ordinanze ad hoc. E poi ci sono ovviamente i provvedimenti che colpiscono i singoli locali che creano situazioni problematiche. Vogliamo dare la possibilità agli operatori di lavorare serenamente, ma tutelando allo stesso tempo la qualità della vita dei cittadini».
Apertura possibile h24
Il cambiamento in realtà è minimo: fino ad oggi i locali al di fuori del centro storico dovevano chiudere entro le 5 del mattino e potevano riaprire dalle 6. In pratica l’arco di apertura era di 23 ore su 24. Con la nuova ordinanza si arriva a 24 ore, anche se poi i locali che davvero sono aperti tutta la notte si contano sulle dita di una mano e sono soprattutto discoteche e club privati.
La liberalizzazione degli orari dei pubblici esercizi, in realtà è una norma inserita nella legge 214 del 2011, che recepiva le indicazioni europee. Norme che si applicano alle «attività di somministrazione di alimenti e bevande aperte al pubblico, attività di intrattenimento e svago quali sale da ballo e discoteche, anche svolte da associazioni e da circoli».
In centro fino alle 2
Forse la vera novità dell’ordinanza di giovedì scorso è la conferma della chiusura alle 2 dei locali in centro, visto che molti comitati e residenti chiedevano di tornare a una serrata generalizzata a mezzanotte. «Abbiamo deciso di confermare le norme così come sono, con il meccanismo della patente a punti per i bar che punisce chi crea problemi e disturbo alla quiete pubblica», chiarisce ancora Antonio Bressa.
Un’innovazione introdotta nove anni fa e che adesso viene applicata ai locali all’interno delle mura cinquecentesche. La patente a punti prevede delle sanzioni accessorie rispetto alle semplici multe, come la chiusura dell’esercizio per una settimana o la sospensione del plateatico per un mese, che scattano dalla seconda violazione in poi.
Esattamente come avviene per la patente automobilistica, chi non incorre in alcuna infrazione, riceve 5 punti in più all’anno. In questo modo, comportandosi diligentemente per due anni, si ottengono 10 punti in più sulla patente, passando dagli iniziali 20 a 30, e potendo usufruire degli sconti sulle imposte per l’asporto rifiuti e per l’occupazione di suolo pubblico.