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Cinzia, l’infermiera del Cro che ha ideato “Aviano corre in rosa”: «Qui c’è il supporto di tutti»

«Quest’anno, con l’ottava edizione della Corsa in rosa abbiamo potuto destinare 35 mila euro alla Breast unit- Unità senologica del Cro, per cercare di eliminare il cancro al seno. Ogni anno, l’Unità senologica si perfeziona, raggiungendo ulteriori traguardi per vincere la lotta contro il tumore al seno, fra i più diffusi nel mondo femminile».

È Cinzia Zilio, infermiera nel reparto di Medicina Nucleare al Cro, avianese doc, coniugata con due figli, che con soddisfazione annuncia il successo dell’ultima edizione, quella dello scorso 13 ottobre, di “Aviano corre in Rosa”. Va detto che ogni anno aumenta il numero delle già migliaia di partecipanti all’evento, tanto da avergli fatto raggiungere una risonanza nazionale. Ciò spinge a capire, con il significato della manifestazione, come questa è nata e per merito di chi.

Ci sono persone che, con il passare degli anni, continuano a rimanere giovani. A sostenerle così piene di voglia di fare, sempre in forma, è soprattutto il loro dedicarsi al bene comune, al prossimo. Fra queste c’è senz’altro Cinzia Zilio che ha inventato “Aviano corre in Rosa” quasi da un decennio.

Un sorriso da buon umore il suo, la si incontra, in una sosta della sua giornata lavorativa, nell’ufficio del Cro che cura le pubbliche relazioni. È assieme a Paola Pistello che lo coordina, sua inseparabile amica. Cinzia viene subito al dunque, entrando in medias res. «Fin da quando, come infermiera professionale sono stata assunta al Cro, ho sempre pensato che l’Istituto per il quale lavoravo andava portato nel territorio coinvolgendo tutta la popolazione, anche non avianese, per far vedere a tutti cos’è veramente il Centro di riferimento oncologico, i successi che consegue nella lotta ai tumori, come è bene comportarsi per fare prevenzione, evitando la loro insorgenza o cogliendo, per tempo, i sintomi del male, appena si manifesta, per sconfiggerlo».

Cinzia è fra le infermiere che hanno operato al Cro in un periodo successivo alla sua apertura, avvenuta fra la fine del 1983 e il 1984.

Da dire che grande è stata l’idea del mai dimenticato professore Umberto Veronesi. Per primo ha suggerito di dotare ogni regione d’Italia di uno specifico Centro tumori per affrontarli, cominciando dai più diffusi: in Friuli, purtroppo quelli legati al diffondersi di alcol e fumo. La nascita del Cro si deve a una politica regionale che ha fatto proprio il pensiero di Veronesi, nonché al presidente dell’Usl di allora, Luciano Tassan, a importanti e bravissimi clinici quali il primario Eligio Grigoletto, nonché a ricercatori di fama come Alfonso Colombatti. È giusto riferirsi a loro per arrivare ai successi di oggi più che mai rappresentati da Silvia Franceschi, direttrice scientifica del Cro e cittadina onoraria di Aviano, da Samuele Massarut che al Cro dirige l’unità senologica e da Francesca Tosolini, direttrice generale del Cro.

Per Cinzia diventa una soddisfazione, a ogni marcia in rosa, poter essere sul palco, accanto a loro, che chiedono alle migliaia di partecipanti di rinunciare a fumo e alcol, seguendo diete mediterranee per quanto possibile prive di grassi e praticando, ogni giorno, sane camminate e, perché no, anche corse a piedi o in bici. «Ho scelto per la corsa – ricorda Cinzia Zilio – ottobre, in quanto mese di prevenzione del tumore al seno delle donne. Come diretta conseguenza ho abbinato la corsa alla maglietta rosa. L’essere diventata nel 2017 consigliera comunale mi ha dato una spinta ulteriore per organizzare “Aviano corre in Rosa”».

Si ferma un attimo Cinzia nel raccontare della corsa, poi, con un sorriso contagioso conclude: «Ho trovato pieno sostegno, per la mia idea da tutti, da Pro Loco e Comune. Ho preteso di scegliere il percorso, inclusivo del centro di Aviano e del Cro, fulcro della manifestazione. Un po’ timorosa all’inizio, mi sono accorta che al Cro mi sostenevano tutti: dai primari ai ricercatori, alle mie colleghe infermiere».

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