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Valencia, scatta di nuovo l’allerta arancione. Allarme rosso invece in Almeria. Attese piogge fino a 50 litri per metro quadrato in un’ora

A Valencia torna l’allerta per le forti piogge. Mentre i soccorsi sono ancora impegnati a ripulire città e paesi, svuotare i locali ancora invasi dall’acqua e a cercare di rintracciare le centinaia di persone ancora disperse, con le vittime che intanto sono salite a 213, scatta l’allerta rossa nella provincia di Almeria dove sono attese piogge torrenziali: “Possibili straripamenti di canali e allagamenti. Il pericolo è estremo! Non viaggiare se non strettamente necessario”, comunicano le autorità alla cittadinanza. Di nuovo allerta arancione, invece, nella comunità Valenciana. Secondo l’Agenzia meteorologica statale (Aemet), sul litorale della provincia di Valencia, sulla costa e nell’entroterra settentrionale di Castellón le precipitazioni potrebbero raggiungere i 150 litri per metro quadrato in 12 ore. La preoccupazione sale nelle ore di maggiore intensità, anche se l’allerta sarà attiva dalle 9 alle 23.59 di domenica: le previsioni parlano infatti di piogge fino a 50 litri per metro quadrato in una sola ora sulla costa meridionale di Valencia e di 40litri al metro quadrato in un’ora nella parte centro-settentrionale, a Castellón. Secondo l’agenzia, i temporali potrebbero essere accompagnati anche da grandine. Nel comune valenciano di Carcaixent le conseguenze di questo nuovo evento atmosferico si vedono già: in quattro ore lì sono caduti già 41 litri di pioggia per metro quadrato.

L’apprensione, oltre che per la nuova pioggia attesa nelle prossime ore, è per il rischio concreto che il numero delle vittime possa continuare a salire vertiginosamente. La conta dei morti è arrivata a 213, ma i sub che si sono immersi nell’enorme parcheggio sotterraneo del più grande centro commerciale di Valencia hanno già parlato di un “cimitero sott’acqua”. Ci vorranno almeno 36 ore per drenare l’acqua che lo ha riempito totalmente, nonostante si tratti di un’area da 5.800 posti auto.

Intanto, è attesa in giornata la visita di re Felipe VI e del capo del governo Pedro Sanchez che raggiungeranno l’area dove sono già intervenuti altri 5.000 militari, come annunciato ieri dal premier. Sono in tutto 7.500 i membri delle Forze Armate impegnati sul territorio nella ricerca dei dispersi, ai quali si sono uniti 5.000 fra agenti di polizia e guardia civile mobilitati dal ministero dell’Interno in aggiunta ai 5.000 già presenti sul territorio. Secondo le autorità è stata ripristinata l’elettricità per il 94% delle utenze, ma 7mila persone restano ancora senza luce e in migliaia senza acqua.

Il governo ha comunque fornito un’informazione che limita un po’ la preoccupazione, dopo i dati usciti nelle scorse ore sulla stampa locale: “Non si stimano 1.900 dispersi, 1.900 è il numero di chiamate al 112 di familiari che non hanno notizie dei propri cari, ma in gran parte questo risponde alla mancanza di comunicazioni”, ha chiarito il ministro dell’Interno, Fernando Grande Marlaska ieri sera a Cadena Ser. “Stime del genere ci indurrebbero in errore e non generano fiducia”, ha aggiunto.

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