Slitta al 15 novembre (sesto rinvio) la fine dei lavori sul ponte della Gerola
MEZZANA BIGLI. Slitta ancora il termine dei lavori di ristrutturazione del ponte sul Po della Gerola: è il sesto rinvio e, secondo la comunicazione arrivata da Anas anche al comune di Mezzana Bigli, la causa dell'ennesimo ritardo sarebbe da attribuire al maltempo. L'ulteriore proroga fissa la data di fine lavori per il 15 novembre. Sul tratto del fiume vicino al ponte c’è poi il piotenziale rischio rappresentato dal traliccio della società distributrice di energia elettrica Terna sulla riva destra del Po.
Il traliccio
In queste settimane il fiume ha scavato ulteriormente il terreno su cui poggiano i plinti che sorreggono il traliccio in ferro. Terna garantisce sulla sicurezza della struttura, ma c’è allarme tra coloro che transitano abitualmente sul viadotto.
«Sono due problemi diversi anche se riguardano entrambi il ponte – dice il sindaco di Mezzana Bigli, Vittore Ghoroldi –. I lavori sul viadotto sono sempre andati a rilento, a maggior ragione nell'ultimo periodo a seguito del maltempo. Opere che avrebbero dovuto essere ultimate oltre un anno fa. Poi c’è stato il ritardo nella consegna dei materiali arrivati dall'estero che devono ancora essere in gran parte posati. Troppi rinvii sino all'ultima informativa che prevede la fine dei lavori per il 15 novembre». Ma c'è chi dubita sui tempi come Gaspare Amari di Legambiente Lomellina: «Vanno posizionati alcuni giunti all'altezza tra un'arcata e l'altra, rinnovate le parti di asfalto usurate a ognuna delle otto arcate del ponte; quindi, ad occhio nudo, si vede che devono essere ancora sabbiate diverse parti dei parapetti e quindi verniciate. Insomma, dubito che tutto questo possa avvenire in appena due settimane».
Senso unico alternato
Intanto, periodicamente, a seconda del tipo di lavori, si viaggia sul ponte a senso unico alternato con la regolazione di un semaforo. «Poi c'è il problema dell'elettrodotto con il pilone interessato che poggia oggi solo su di una base come una palafitta – aggiunge il sindaco Ghiroldi – Sono stati posizionati alcuni tiranti che appoggiano a terra e che hanno la funzione di meglio stabilizzare l'equilibrio del traliccio. Il problema avrebbe potuto essere risolto con la posa di prismi in cemento armato sulla sponda. Ma è ormai è troppo tardi. La base del traliccio è ora ridotto a un isolotto circondato dalle acque». —
PAOLO CALVI