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Morto in moto a 31 anni, la rabbia del padre: «Fuori strada per colpa di altri»

Lacrime e tanta rabbia in via Morosini a Loreggia, a casa di Michele Brugnaro, vittima dell’incidente stradale di sabato pomeriggio a Resana, in provincia di Treviso.

Non si dà pace il papà Maurizio, pensionato, che impreca contro la malasorte che gli ha strappato il minore dei suoi quattro figli. Michele aveva solo 31 anni, compiuti il 26 aprile. «È una disgrazia grande», afferma il papà. Soprattutto non accetta il modo in cui ha perso la vita l’amato figlio.

«Non è giusto che si debba morire perché qualcuno ti attraversa la strada», sbotta Maurizio Brugnaro. «Michele non era sbadato, anche in moto era sempre attento. E lui, che era appassionato di motori, conosceva bene i rischi che si corrono».

Massimo, uno dei tre fratelli di Michele, è ancora più irritato del padre: «Ora anche Dio saprà quanto era bravo mio fratello. Una persona nobile, un bravissimo ragazzo, solare, benvoluto da tutti. A trovarne uno che abbia litigato anche una sola volta con lui. Andava d’accordo con qualsiasi persona. Questa cosa non doveva succedere. Stamattina sono tornato sul luogo dell’incidente e ho visto che c’è una ciclabile, ma non la utilizza nessuno. C’è ignoranza, manca l’educazione stradale».

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Il pensiero dei familiari di Michele va anche alla sua compagna, la ventisettenne Amalia Mihali, che era con lui sulla moto ed è rimasta gravemente ferita. «È ricoverata in Terapia intensiva all’ospedale di Treviso ed è stata operata già due volte», spiega Alice, moglie di Andrea Brugnaro, fratello di Michele

. «Ci teniamo in contatto con la sorella e con i genitori a Resana. Michele era un ragazzo d’oro, sensibile, dal cuore enorme, il figlio perfetto. Mai un litigio con nessuno, mai dato un problema. La parola odio non sapeva cosa volesse dire, era gioia pura. Lui era fatto così».

Sabato Michele e Amalia stavano tornando a Loreggia. «Da dieci mesi si erano stabiliti qua in via Morosini, dove Michele ha la sua casa accanto alla nostra e a quella dei fratelli», dice ancora il papà Maurizio. «Avevano abitato insieme per un periodo a Castelfranco Veneto, ma scaduto il contratto di affitto erano tornati a casa. Qui Michele aveva la sua famiglia e il suo ambiente, qui voleva crearsi una famiglia propria, vicino ai suoi fratelli, qui stavano benissimo».

Purtroppo a casa, in via Morosini, Michele non tornerà più. Un tragico destino lo attendeva a Resana. In sella alla sua Aprilia insieme ad Amalia, mentre percorreva via Venezia, all’incrocio con via Coriolo si è scontrato con un 75enne in bicicletta che sembra stesse attraversando la strada in un punto senza strisce pedonali. L’impatto è stato violentissimo e ha provocato la morte del povero Michele e il ferimento sia di Amalia che del ciclista.

Anche l’anziano, infatti, rimane ricoverato in terapia intensiva all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, in prognosi riservata. La speranza è che si salvino entrambi.

L’incidente è stato rilevato dalla Polizia locale di Castelfranco Veneto; quanto alla dinamica saranno le perizie a chiarirla ed eventualmente confermarla.

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