Salvata dal defibrillatore in piazza dei Signori, muore in ospedale
Un gesto d'amore nell'ultimo saluto, una tragedia che si trasforma in un gesto di grande generosità. Laura Favaro, 62 anni, colpita da un malore improvviso sabato 2 novembre sera in piazza dei Signori, non ce l'ha fatta.
Le complicanze dovute all’arresto cardiaco, nonostante la tempestività dei soccorsi con due medici che per caso stavano passando in quel luogo e l’uso del defibrillatore non sono bastati a salvare la sua vita. La famiglia ha quindi deciso di donare i suoi organi: cuore, fegato, reni e polmoni. Un gesto che ha dato nuova speranza chi resta in attesa di trapianto.
Chi era
Laura Favaro era nata a Occhiobello, in provincia di Rovigo, il 22 maggio del 1962. Da una decina di anni si è trasferita con la famiglia, il marito Casimiro e la figlia Giorgia, a Treviso. Favaro era una casalinga con molti hobby, in particolare era dedita al giardinaggio, ed era ben voluta dalla comunità che la conoscevano per la sua gentilezza e la sua disponibilità.
La tragedia si è consumata sotto gli occhi dei passanti, mentre la donna, insieme al marito e ad amici, stava trascorrendo una serata tranquilla sotto la loggia dei Trecento, a uno dei tavolini dei Soffioni. Improvvisamente, un arresto cardiaco l'ha colpita, facendola crollare a terra. Subito sono scattati i soccorsi: il marito, gli amici e il personale dei locali vicini hanno cercato in tutti i modi di tenerla in vita.
L’intervento dei medici fuori servizio
La fortuna ha voluto che in quel momento ci fossero due medici, che hanno praticato il massaggio cardiaco. In contemporanea, la chiamata al Suem 118, che ha fatto partire un’ambulanza e ha guidato telefonicamente i soccorritori per l’utilizzo del defibrillatore, posto sotto la scalinata dei Trecento, e quasi strappato dal muro da uno dei camerieri del Soffioni. Grazie al loro pronto intervento, il cuore di Laura ha ripreso a battere e la donna è stata trasportata d'urgenza in ospedale.
Purtroppo, le sue condizioni si sono aggravate nelle ore successive e lunedì 4 si è spenta. Nonostante il dolore per la perdita, la famiglia di Favaro ha deciso di donare i suoi organi, dando così la possibilità ad altre persone di vivere.
Cuore, fegato, reni e polmoni sono stati trapiantati, regalando una nuova speranza a chi ne aveva bisogno. «Mia moglie era una donna gentile, altruista e il suo amore lo si vedeva in casa e nella cura che aveva - dice il marito Casimiro Andretta - ho molti ricordi che al momento non riesco a raccontare. Laura era una grande donna».
Il funerale sarà celebrato giovedì 7 novembre alle 10.30 nel Tempio di San Nicolò. Dopo la celebrazione si proseguirà per il cimitero di Tombolo. —