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Adriatici, una svolta in procura: ora al processo cambia il pm

PAVIA. Il fascicolo a carico di Massimo Adriatici finisce nelle mani del procuratore di Pavia Fabio Napoleone e del procuratore aggiunto Stefano Civardi. Saranno loro a occuparsi del procedimento relativo all’ex assessore leghista di Voghera, accusato di avere esploso il colpo di pistola che la sera del 20 luglio 2021 uccise il 39enne Younes El Boussettaoui in piazza Meardi a Voghera: la decisione arriva dopo che la giudice del dibattimento, Valentina Nevoso, al termine del processo a carico di Adriatici aveva trasmesso gli atti alla procura con un’ordinanza di 13 pagine chiedendo di riqualificare il reato da eccesso colposo in legittima difesa a omicidio volontario, con l’ipotesi «quantomeno» - secondo l’indicazione contenuta nella stessa ordinanza - del dolo eventuale.

Il cambio di accusa

La procura, con una nota firmata da Napoleone, conferma che il procedimento sarà iscritto tenendo conto della pronuncia della giudice, quindi per omicidio doloso. E che la decisione di assegnare il fascicolo al procuratore capo e procuratore aggiunto nasce dalla volontà del sostituto Roberto Valli, il pm che si era occupato del caso sin dall’inizio e che dopo la requisitoria aveva chiesto una pena di 3 anni e mezzo per eccesso colposo, di «non volerne essere titolare». Valli aveva difeso da subito la scelta di iscrivere il fascicolo per un delitto colposo, nonostante le critiche e l’opposizione, in primo luogo, degli avvocati dei familiari della vittima, Debora Piazza e Marco Romagnoli, che hanno sempre insistito perché venisse contestato l’omicidio volontario ma che solo al termine del processo, durato in tutto 12 udienze e ore di testimonianze e deposizioni dei periti, hanno visto accolta la loro richiesta.

Cosa succede ora

A questo punto la strada del processo per omicidio volontario davanti alla Corte di Assise sembra tracciata, ma gli scenari potrebbero ancora cambiare. Nonostante la nuova iscrizione, infatti, la procura potrebbe, almeno in teoria, chiedere l’archiviazione del procedimento, non ritenendo che ci siano gli estremi per sostenere un’accusa di omicidio volontario in giudizio. Se invece (come è molto più probabile) la procura deciderà di esercitare l’azione penale, cioè farà una richiesta di rinvio a giudizio, allora sarà fissata l’udienza preliminare davanti a un giudice (per effetto delle incompatibilità, la scelta potrà ricadere solo su due magistrati sui cinque presenti). Su questo percorso, tuttavia, ci sono interpretazioni diverse da parte degli avvocati dei familiari e della difesa: per i primi, infatti, l’udienza preliminare non è scontata, perché non si tratterebbe di un fatto nuovo ma solo qualificato in modo diverso e avendo Adriatici già scelto, tempo fa, di rinunciare a questo passaggio. Per la difesa, invece, l’udienza preliminare è obbligatoria, perché serve il vaglio di un giudice terzo su questa nuova imputazione e perché l’imputato potrebbe, in questa fase, scegliere il rito abbreviato per ottenere uno sconto di pena. Scelta, comunque, che Adriatici potrebbe fare anche davanti all’Assise.

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