Putin lavora ad un unico colosso petrolifero statale
Le autorità russe stanno progettando di creare un unico colosso petrolifero statale. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, le autorità di Mosca stanno lavorando a un piano per fondere le principali compagnie petrolifere del paese, con Rosneft, di proprietà statale, destinata ad assorbire Gazprom Neft e Lukoil, citando fonti autorevoli.
Negli ultimi mesi, si sono svolti negoziati tra la direzione delle compagnie e i funzionari di Mosca. Secondo le fonti del WSJ, questi colloqui riflettono un preciso piano voluto da Putin: fare affidamento sul settore energetico per sostenere le spese militari. Gli interlocutori del giornale affermano che il presidente russo immagina la creazione di “un gigante in grado di competere con l’Arabia Saudita”. La nuova società derivante dalla fusione, inoltre, sarebbe più resistente alle sanzioni occidentali.
Sebbene non sia la prima volta che si parli di una fusione delle compagnie petrolifere russe, in passato questo piano aveva incontrato l’opposizione dei dirigenti di Rosneft e Lukoil. La transizione di Lukoil sotto il controllo diretto statale segnerebbe un grande passo verso l’abolizione della privatizzazione delle risorse naturali, avvenuta dopo il crollo dell’URSS. Se i piani venissero realizzati, la società risultante potrebbe diventare il secondo produttore di greggio al mondo, dopo Saudi Aramco, con una produzione tre volte superiore a quella dell’americana ExxonMobil, calcola il WSJ. Ciò consentirebbe alla Russia di aumentare i prezzi per i suoi principali mercati, come India e Cina.
Il capo di Rosneft, Igor Sechin, gioca un ruolo cruciale nelle trattative in corso, ma non è chiaro se sarà lui a guidare la nuova azienda. Un altro possibile candidato per il ruolo di amministratore delegato sarebbe Alexander Dyukov, attuale CEO di Gazprom Neft, secondo le fonti del WSJ.
Tuttavia, un portavoce di Rosneft ha smentito quanto riportato dal Wall Street Journal, dichiarando che le voci “potrebbero essere finalizzate a creare vantaggi competitivi per altri attori del mercato”. Anche Lukoil ha negato la notizia, mentre Gazprom Neft ha scelto di non commentare.
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