La stretta di mano tra Trump e Biden allo Studio Ovale. “La transizione sarà il più liscia possibile”
Una calorosa stretta di mano davanti al caminetto acceso dello Studio Ovale che resterà alla storia. Il presidente eletto Donald Trump, reduce dalla sua trionfante scalata, è stato ricevuto alla Casa Bianca dal presidente Joe Biden. “La politica è dura, spesso non è un mondo piacevole. Ma oggi è una bella giornata e sono grato per questa transizione così liscia”. Così il leader tycoon che ha detto di “apprezzare molto” l’invito del presidente. Biden ha ricambiato con un semplice “prego”. I due presidenti sono apparsi sorridenti e rilassati, gentili l’uno con l’altro. Un’atmosfera distante anni luce dal clima rovente del big match televisivo di giugno, l’ultimo incontro diretto tra i due sfidanti che da allora si sono incrociati solo alle commemorazioni per l’11 settembre.
Trump incontra Biden alla Casa Bianca, storica stretta di mano
La transizione dei poteri sarà “la più tranquilla possibile”, ha riferito Trump che si insedierà alla Casa Bianca per il suo secondo mandato il 20 gennaio. “Apprezzo molto una transizione così tranquilla, la più tranquilla possibile. E lo apprezzo veramente tanto, Joe”, ha detto rivolgendosi a Biden. Il presidente ‘uscente’ a sua volta si è detto pronto a una “transizione ordinata” a gennaio. “Presidente eletto, ex presidente, Donald, congratulazioni”, queste le parole con cui Biden ha accolto Trump.
Assente Melania, presente Elon Musk
Il tycoon è arrivato a Washington su invito di Biden. Un invito che, va ricordato, il presidente eletto non rivolse a Biden dopo la sconfitta elettorale del 2020. Come era stato anticipato, Melania Trump non ha accompagnato il marito per il tradizionale incontro con la first lady Jill Biden. “La signora Trump non parteciperà oggi all’incontro alla Casa Bianca. Il ritorno del marito nello Studio Ovale per avviare il processo di transizione è incoraggiante e lei gli fa i migliori auguri”, ha scritto su X l’ufficio della futura first lady. Ad accompagnare Trump nel suo ritorno vittorioso a Washington c’è invece Elon Musk, considerato uno dei principali artefici della vittoria elettorale dell’ex presidente. La Casa Bianca riferisce che l’attuale prima donna d’America, Jill Biden, ha accolto Trump al suo arrivo e gli ha consegnato una lettera di congratulazioni scritta a mano per la consorte. La lettera si congratula con Trump e sua moglie, Melania, per l’elezione, e esprime la disponibilità del suo team ad assisterli nella transizione.
Presto un inviato per la pace in Ucraina
Trump ha scherzato sulla possibilità di un terzo mandato alla Casa Bianca, vietato dalla Costituzione. “Temo di non correre un’altra volta”, ha detto parlando con i deputati repubblicani a Washington. “A meno che non ci inventiamo qualcosa”, ha aggiunto il presidente eletto. Durante la visita ai repubblicani il leader tycoon è sembrato sostenere la riconferma di Mike Johnson come speaker della Camera. “Sono con lui fino in fondo”, avrebbe detto secondo due fonti, come riferisce Politico. Fonti della Cnn precisano che Musk, che è stato lodato più volte dal tycoon, non ha preso la parola durante la riunione che è stata aperta dallo Johnson che ha definito Trump “il re del comeback”. Anche se i risultati definitivi della Camera non sono stati annunciati, appare improbabile che i democratici riescano a strappare la maggioranza ai repubblicani, che avrebbero così il pieno controllo di Casa Bianca e l’intero Congresso.
Il procuratore Smith si dimetterà prima di gennaio
Mike Johnson avrebbe detto alla trumpiana Marjorie Taylor Greene nell’incontro a porte chiuse che non saranno più inviati soldi all’Ucraina. Lo riferiscono al New York Times due fonti informate. Trump dovrebbe presto nominare un inviato per la pace in Ucraina per guidare i negoziati sulla fine della guerra con la Russia, lo riferisce Fox News citando diverse fonti. “Vedrete un inviato speciale di alto livello. Qualcuno con molta credibilità, a cui verrà assegnato il compito di trovare una soluzione, di arrivare a un accordo di pace”, ha detto una delle fonti. Stando al New York Times il procuratore speciale Jack Smith, che ha incriminato Donald Trump per il 6 gennaio e le carte segrete a Mar-a-Lago, intende dimettersi prima che il presidente eletto entri in carica a gennaio.
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