ATP Finals, Fritz: “Sono arrivato al livello che mi compete. Ogni volta che gioco con Sinner imparo qualcosa”
L’ultimo avversario battuto nella stagione ATP da Jannik Sinner è stato Taylor Fritz, primo americano in finale alle ATP Finals da James Blake nel 2006. Una finale però mai avvincente, in cui la vittoria del n.1 al mondo non è mai stata davvero in discussione. Come non è in discussione la straordinaria stagione 2024 del futuro n.4 al mondo, che ha aperto proprio su questo argomento una conferenza stampa a cui probabilmente non avrebbe neanche creduto di partecipare 12 mesi fa.
“Credo di aver pensato molto alla posizione in cui mi trovo nell’ultimo periodo“, ammette Fritz, “direi che questa settimana, con il tennis che ho giocato, ho pensato più che altro alla convinzione che avevo. Ho detto al mio team, quando nel 2023 ho vinto Delray Beach prima di difendere il titolo di Indian Wells e ho raggiunto la posizione 5 al mondo per una settimana, ho pensato ‘è pazzesco, sono 5 al mondo, guardate quanti stanno dietro di me e probabilmente sono migliori di me'(sorride). All’epoca ero 5, ma non mi sentivo tale. Ora sono al livello che mi compete. Sento di appartenere a questa categoria. È una sensazione diversa, è stato un anno fantastico. Mi dà molta fiducia avere questa convinzione. È importante per ottenere grandi risultati. L’obiettivo che mi ero prefissato era di arrivare tra i primi cinque. Il mio massimo in carriera è stato il 5, quindi volevo arrivare a quel posto“.
Obiettivo raggiunto, con le due finali più prestigiose della carriera, allo US Open e alle ATP Finals. Perse curiosamente con lo stesso giocatore: “Jannik sta giocando alla grande. Mi è sembrato che dalla linea di fondo la partita sia stata abbastanza simile alla precedente a New York. Quello che mi ha davvero impressionato oggi è stato il modo in cui ha servito, assolutamente perfetto. Ha piazzato il servizio alla grande, rischiando molto anche sulla seconda. Credo che questo sia stato uno dei suoi principali piani di gioco: non farmi entrare nello scambio e attaccare la seconda di servizio. Ha fatto un ottimo lavoro, non solo variando la seconda, ma anche essendo molto aggressivo, non commettendo doppi falli pur rischiando un po’ di più e forzando. Sono rimasto davvero impressionato da come ha servito. Sarebbe stato incredibilmente difficile trovare un break. Anche nel primo match ho avuto una palla break, e si potrebbe pensare sia la stessa cosa; ma lì sono stato un sacco di volte 15-30, 30-30 e ho avuto la possibilità di giocare sulla sua seconda di o rispondere in campo, ero in gioco, come delle vere e proprie occasioni“.
Dunque, nonostante la grande stagione e l’ottimo finale, rimane qualcosa da aggiungere nel gioco di Fritz per competere al livello dei migliori. Ed è ben consapevole del fatto che abbia bisogno di migliorare: “Penso ci sia da lavorare sul lato fisico. Devo sicuramente diventare più esplosivo, più veloce nel primo passo. Se riuscissi a essere un po’ più veloce nello split step, migliorerei molto la mia risposta. Se riuscirò a crearmi delle possibilità leggermente migliori di strappare il servizio, credo che questo sarà un grande miglioramento. È una cosa che ho già fatto, ma credo che ci sia ancora molto margine di miglioramento. Un aspetto che si è evidenziato oggi è che quando le palle si sono consumate, ho fatto fatica a generare potenza con il mio rovescio, e questo gli ha permesso di prendere il controllo di molti punti. Quando le palle erano più nuove, questo non era un problema, riuscivo a rimanere nei punti. Ma quando le palle sono diventate più grandi, il gioco è diventato un po’ più lento e non riuscivo a generare abbastanza potenza con il mio rovescio per tenere lo scambio. Perdevo il controllo dei punti, d penso che sia qualcosa su cui posso sicuramente lavorare“.
Non potrà però farlo subito, visto che la prossima settimana sarà impegnato anche lui in Coppa Davis, con la possibilità di incrociare l’Italia (e in quanto n.1 nuovamente Sinner) in semifinale, dopo aver affrontato già due volte in una settimana il n.1 : “Andrò in Coppa Davis. Credo che vogliano che mi alleni domani, ma ho detto che probabilmente non succederà (sorridendo). Credo di aver bisogno di un giorno di riposo. Mi piacerebbe andare a casa, ma tutti i giocatori si sono riuniti e si sono detti ‘abbiamo una squadra molto forte, diamo il massimo, cerchiamo di vincere’. Quindi devo andare in campo e dare il massimo con i ragazzi. Per quanto riguarda Jannik, è interessante dover giocare due volte contro di lui. È un po’ quello che ho detto dopo il primo match che abbiamo giocato: sento di poter trarre molti vantaggi dalla partita, visto che non solo è il miglior giocatore del mondo, ma sta giocando a un livello estremamente alto in questo momento. Penso che molte persone direbbero che la parte più schiacciante del suo gioco è il suo modo di giocare da fondo campo, dalla linea di fondo. Eppure oggi, ad esclusione dei momenti in cui le palle erano piuttosto grandi e lui poteva davvero avere un po’ più di tempo, mi sentivo ancora in gioco dalla linea di fondo. Quando mi sento più perso in campo è quando non riesco a trovare il modo di vincere da fondo. Questo aspetto è incoraggiante, perché ho sentito di poter resistere. È bello giocare contro qualcuno che è più bravo di te, perché ti permette di vedere le cose che devi migliorare e di mettere a nudo molti lati deboli del tuo gioco”.