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Hotel Bellevue a Grado, i giudici dispongono la messa in liquidazione 

Si profila la liquidazione giudiziale nei confronti della società Tur Hotel Srl, proprietaria dell’Hotel Bellevue di Largo Argine dei Moreri, di fronte al PalaCongressi. A sancirlo è stato il Tribunale ordinario di Gorizia, che ne ha dichiarato l’apertura, fissando al 6 marzo 2025 l’esame dello stato passivo.

Lo stato debitorio è stato quantificato in 3.739. 256 euro. La sentenza è stata deliberata dal collegio composto dai giudici Riccardo Merluzzi, presidente, Laura Di Lauro e, quale relatore, Martina Ponzin, delegato per la procedura.

La curatela fallimentare è stata affidata alla dottoressa Valentina Marusig. Il procedimento è stato promosso dalla Tecos Srl, con sede legale a Villa Santina (Udine), rappresentata dall’avvocato Oliviero Comand, che ha depositato il relativo ricorso nei confronti della società in liquidazione, nella persona del liquidatore, l’architetto Alessandro Protto, rappresentata dagli avvocati Sefano Petronio e Maurizio Miculan.

La Tecos Srl vanta un credito di 3,4 milioni nell’ambito di un avvicendamento di cessioni. La prima aveva interessato Intesa San Paolo (già Cassa di risparmio di Udine e Pordenone Spa) con la stipula di un contratto ipotecario nel marzo 2018. Era seguita la cessione a Oragana Spv Srl e, quindi, da quest’ultima alla Tecos Srl, con contratto stipulato nell’ottobre 2022.

La Tur Hotel ha sostanzialmente sostenuto che il contratto con Intesa San Paolo non era “cedibile”, in virtù di una specifica clausola, ritenendolo quindi inefficace e inapplicabile. Il Tribunale, tuttavia, fa riferimento al contratto di mutuo fondiario che già Intesa San Paolo aveva stipulato nel 2000 con la stessa Tur Hotel, quindi mantenuto nelle successive cessioni, che la stessa resistente non ha contestato.

In questo senso, per il Tribunale, va «riconosciuta la titolarità del credito in capo alla ricorrente». Né vale, sempre per il Tribunale, la contestazione rispetto all’ammontare del credito vantato dalla Tecos, comunque interessata ad acquisire la proprietà dell’immobile e quindi ritenuta «legittimata a presentare istanza di apertura della liquidazione giudiziale».

È articolata, la sentenza, che sviscera i vari aspetti su un piano propriamente tecnico-giuridico. Ciò che però si coglie con chiarezza è il passaggio in cui il Tribunale ritiene «sussistente il requisito dello stato di insolvenza della debitrice», per complessivi 3,7 milioni, che la stessa Tur Hotel conferma. Insomma, ciò che conta è lo stato debitorio della società, a prescindere da chi sia il titolare del credito, si evince dalla sentenza.

E l’unico cespite (l’unica “risorsa economica”) è rappresentato dall’immobile di proprietà Tur Hotel, sottoposto a perizia dal consulente tecnico del Tribunale. Il ctu ha ipotizzato un valore di vendita giudiziaria pari a 1.451.200 euro, ma ha anche considerato una vendita sul libero mercato stimata in 1.863.290 euro e in 2.527.915 euro rispetto alle potenzialità costruttive e/o di ampliamento dell’immobile tenendo conto di una riduzione del 35% dovuta dalla necessità di velocizzare la vendita visto lo stato di liquidazione della Tur Hotel.

La conclusione del Tribunale sta in questi termini: «Anche in caso di massimo realizzo della vendita dell’immobile, essendo di fatto l’unico bene liquidabile della società, la stessa non sarebbe in grado di pagare interamente i propri debiti, cosicché appare chiaro lo stato di insolvenza».—

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