Topi morti, degrado e aule fredde: giovedì 21 sciopero al Meucci-Fanoli di Cittadella
Topi morti nei bagni, pannelli che si staccano dalle tettoie, aule fredde e con infiltrazioni d’acqua. Sono solo alcuni dei problemi che gli studenti dell’istituto Meucci-Fanoli di Cittadella lamentano: per questo hanno deciso di incrociare le braccia. Al grido di “Vogliamo una scuola sicura”, i ragazzi della scuola superiore della città murata, diretta dall’ingegnere Roberto Turetta, si preparano a scendere in piazza.
La protesta, che culminerà nello sciopero di giovedì mattina, 21 novembre, nasce da una situazione che definire critica è un eufemismo. I giovani hanno stilato un elenco di problematiche che colpiscono sia il plesso dell’istituto tecnico Meucci sia quello del liceo artistico Fanoli: pannelli della tettoia che si staccano, infiltrazioni d’acqua sempre più gravi, finestre e tapparelle non sicure, lampade al neon a rischio di caduta. A questo si aggiungono disagi cronici come bagni spesso inagibili o privi di sapone, riscaldamenti insufficienti e laboratori inutilizzabili.
«È il risultato di anni di noncuranza», denunciano i rappresentanti d’istituto, «un’accumulazione di problemi che ci obbliga a scioperare nella speranza di essere ascoltati». Ma c’è di più. Non si tratta solo di disagio, ma di un vero e proprio rischio per la sicurezza. Lo scorso ottobre, nel giro di pochi giorni, due pannelli della tettoia del Fanoli si sono staccati, e più recentemente sono stati trovati topi – morti e vivi – nei bagni del Meucci. Gli episodi non sono isolati: sono stati segnalati problemi di illuminazione, cantieri fermi che intralciano lo svolgimento delle lezioni e infiltrazioni peggiorate dalle recenti alluvioni. «Non possiamo continuare a studiare in queste condizioni», affermano gli studenti, e i numeri della protesta parlano chiaro: sono centinaia i ragazzi che domani parteciperanno allo sciopero, uniti dal desiderio di una scuola che sia almeno sicura e vivibile.
Anche i rappresentanti della consulta provinciale hanno portato il problema all’attenzione del consiglio provinciale di Padova l’8 novembre scorso, «ma finora le risposte sono state insufficienti», sottolineano gli studenti. Il loro appello è accorato: «È un nostro diritto poter ricevere un’istruzione in un ambiente sicuro».
Lo sciopero non è solo un gesto di denuncia, ma una richiesta di dignità: «Dignità per chi ogni giorno entra in classe con l’obiettivo di costruire il proprio futuro e che, invece, si trova a fare i conti con problemi che non dovrebbero esistere in una scuola». Gli studenti del Meucci-Fanoli non chiedono il superfluo, ma ciò che dovrebbe essere garantito per Costituzione: «Sicurezza, igiene, un ambiente adatto allo studio».
Giovedì dunque, dalle 8.05 alle 13.35, davanti al Meucci, faranno sentire la loro voce. Forte e chiara. Sperando che, questa volta, qualcuno finalmente li ascolti.